FEDERICA GIERI SAMOGGIA, CATERINA PENAZZI
Cronaca

Maturità e alluvione, professori e studenti: "L’esame light è solo un pasticcio"

I ragazzi protestano: ci siamo preparati per gli scritti, ora cambia tutto. Docenti in rivolta. Il presidente dei presidi Montanari: un’umiliazione. Il rischio che coesistano due tipologie di esame nella stessa classe.

Bologna, 10 giugno 2023 – "L’ordinanza sulla maturità del Ministro? Avrei voluto non vederla, non ce n’era assolutamente bisogno. Nelle scuole ci sono professori con la testa che conoscono bene i loro studenti; sanno chi è in difficoltà e chi non lo è e sanno come valutarli. La commissione d’esame non è un tribunale". Non le manda certo a dire Lamberto Montanari, presidente regionale Anp (il sindacato dei presidi), mentre legge e rilegge l’ordinanza sulla maturità alluvionata del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che, in una manciata di parole, spacca il fronte studentesco.

FOCUS / Studenti disperati: “Ci hanno complicato l’esame”

Maturità, fa discutere l'esame senza scritti per i ragazzi delle zone alluvionate
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Operando una distinzione fra maturandi non alluvionati e maturandi che frequentano "le scuole che hanno sede nei comuni" e siano "residenti" nei comuni alluvionati inclusi nel decreto del Governo. A questi ultimi, si condonano lo scritto e le prove Invalsi, così dovranno cimentarsi nel solo orale.

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Solo che mentre in Romagna, la situazione è più uniforme, a Bologna, ad esempio, no. Così potrebbe accadere – il che è molto di più che un caso di scuola – che in una stessa classe due maturandi, uno alluvionato e uno no, si cimentino in due tipologie di esami: solo orale per l’alluvionato; scritto e orale per l’altro. La valutazione? A geometria variabile, pure questa.

"Nessuno del mondo della scuola – incalza Montanari – aveva invocato un simile provvedimento. Noi siamo in grado di risolvere i problemi senza fare condoni. Tutto questo è un insulto alla preparazione degli studenti". Anche perché, di fatto, gli istituti sono rimasti chiusi "per una settimana o poco più, mentre il lavoro in classe era già stato fatto. Questa ordinanza è inutile". Oltretutto, accusa Montanari, "la valutazione che ne esce ha il sapore dell’ingiustizia. Qui non c’è una ratio". In Emilia-Romagna gli studenti che affrontano la maturità sono 35.405 valutati da 883 commissioni. E i diretti interessati, gli studenti che dicono? Per Sara, del polo liceale faentino, "il provvedimento non ha alcun senso. L’orale che vale 60 punti, probabilmente sarà anticipato e con la commissione esterna: sembra che le cose peggiorino". Secondo molti, "i punteggi che avremmo ottenuto agli scritti dobbiamo farli tutti con l’orale e dobbiamo studiare pure in meno tempo". Insomma lo sconcerto c’è. "Sono molto delusa da questa scelta – sostiene Clelia, liceo classico Torricelli Ballardini di Faenza – penso che ci abbiano complicato l’esame e che abbiano peccato di empatia e comprensione, che è quello che chiediamo. Ci hanno messo ancora più ansia e incertezza su come si svolgerà il colloquio orale, hanno anche messo in crisi i professori, che devono rivoluzionare tutto".

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In questa situazione, "per prima cosa, avrebbero dovuto tranquillizzare i ragazzi – osserva la docente Alessandra Neri, stessa scuola – erano cinque anni che si esercitavano per gli scritti e invece li hanno tolti. Ora sono destabilizzati e disorientati". Per non parlare di chi preferisce il foglio protocollo al colloquio. "Io vado meglio nello scritto – dice una maturanda disperata – in meno di due settimane non preparo un orale visto che di mattina continuiamo ad andare a scuola. Non so perché abbiano aspettato così tanto per comunicarci le modalità d’esame".