Bologna, 8 maggio 2024 - L'Emilia-Romagna al secondo posto delle regioni più 'mother friendly'. E' quanto emerge dalla nona edizione del rapporto 'Le Equilibriste - la maternità in Italia 2024' di Save The Children.
Nella settimana che porta alla Festa della Mamma, in programma domenica 12 maggio, il quadro generale in Italia sulla natalità rimane preoccupante: secondo i dati, una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre. Di più: il 72,8% delle 'convalide' delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne.
Il 2023 ha registrato poi un nuovo minimo storico delle nascite in Italia, ormai stabilmente ferme sotto le 400mila unità, con un calo del 3,6% rispetto all'anno precedente. Nella popolazione femminile in età fertile, convenzionalmente definita tra i 15 ei 49 anni, il numero medio di figli per donna, infatti, è di 1,20, mostrando una flessione rispetto al 2022 (1,24). Molto lontano dal dato del 2010, quando il numero medio di figli aveva raggiunto il massimo relativo registrato nell'ultimo ventennio, pari a 1,44.
L’Indice delle Madri
Come ogni anno, lo studio di Save The Children include anche l'Indice delle Madri, elaborato dall'Istat: una classifica delle regioni italiane dove per le mamme è più facile vivere.
Questo dato, pari a 100 per l'Italia nel 2022, rappresenta il termine di riferimento rispetto al quale cogliere una condizione socio-economica più favorevole per le donne in caso di valori superiori ad esso, o al contrario meno vantaggiosa se si attestano su livelli inferiori a 100.
Anche quest'anno, l'Indice premia la Provincia Autonoma di Bolzano (115,255) che guida i territori amici delle madri, seguita da Emilia-Romagna (110,530) e Toscana (109,239), mentre fanalino di coda risulta la Basilicata, preceduta in fondo alla classifica, da Campania e Sicilia.
Rispetto al 2022, l'Emilia-Romagna mantiene quindi il secondo posto, diminuendo però il suo punteggio da 112,158 a 110,530. Decima posizione invece per le Marche (la stessa dell'edizione del 2022) che da 103,063 passa a 104,016.
I fattori presi in considerazione sullo studio sono il lavoro, la rappresentanza di donne in organi politici a livello locale, la salute, i servizi, la soddisfazione soggettiva e la violenza.
L’Emilia-Romagna ha ottenuto un punteggio alto per servizi e salute (rispettivamente classificandosi al terzo e quarto posto in Italia), ma più basso per lavoro (decima posizione) e soddisfazione soggettiva (quattordicesima). Da segnalare anche la voce violenza, che chiama in causa la presenza di centri anti violenza e case rifugio: la regione è al quarto posto.
Livello di natalità
L'Italia è anche il Paese europeo con la più alta età media delle donne al momento della nascita del primo figlio (31,6 anni), con una percentuale rilevante di primi nati da mamme over 40 (8,9%, tasso inferiore solo a quello della Spagna).
Calo di occupazione
Una spia delle difficoltà che le madri affrontano nel conciliare impegni familiari e lavorativi – viene spiegato nel rapporto – è rappresentata dal numero di donne occupate di età compresa tra i 25 e i 54 anni: a fronte di un tasso di occupazione femminile del 63,8%, le donne senza figli che lavorano raggiungono il 68,7%, mentre solo poco più della metà di quelle con due o più figli minori ha un impiego (57,8%).
Al contrario, per gli uomini della stessa età, il tasso di occupazione totale è dell'83,7%, con una variazione che va dal 77,3% per coloro senza figli, fino al 91,3% per chi ha un figlio minore e al 91,6% per chi ne ha due o più.