Bologna, 2 luglio 2023 - Un nuovo sistema di allarme pubblico, diramato attraverso i telefoni cellulari, verrà sperimentato per la prima volta in Emilia-Romagna il prossimo 10 luglio. Si tratta di It-alert, attivato dal dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio che ha avviato la sperimentazione in tutte le regioni e province autonome.
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Lunedì 10 luglio sarà la volta dell’Emilia-Romagna. Alle 12 chi avrà il telefono acceso riceverà un messaggio di It-alert: si tratta solo di un primo test di prova in caso di grandi emergenze.
"Lo scopo finale - informa la Prefettura di Forlì- Cesena - è consentire, nei casi di gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso, di informare tempestivamente e contemporaneamente il maggior numero di persone potenzialmente coinvolte".
Lo scorso 28 giugno è partita la prima sperimentazione, e il sistema è stato testato in Toscana. Un ‘battesimo’ a cui è seguita una scossa di terremoto di magnitudo 3.7, registrata alle 12.19 a Poggibonsi a Siena, ma avvertita anche nelle province di Firenze ed Empoli. Pochi minuti prima il messaggio di allerta era arrivato sui cellulari di chi si trovava nella regione. Una pura coincidenza, ovviamente.
Al momento It-Alert è solo in fase di sperimentazione. Il fine è quello di diramare il più velocemente possibile le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo. I messaggi vengono ricevuti da chi si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo. Sarà impiegato per specifiche calamità: dal maremoto generato da un sisma al collasso di una grande diga, da incidenti nucleari a situazioni di emergenza radiologica, da incidenti rilevanti in stabilimenti a precipitazioni intense.
Cosa succederà a chi avrà il telefono acceso durante una di queste calamità? Chi si trova nell’area interessata riceverà un messaggio di testo, accompagnato da un suono ben riconoscibile, una specie di allarme, ben differente dalle classiche suonerie.
Nel periodo di test l’obiettivo è far conoscere il nuovo sistema di allarme, rendere identificabile il messaggio e testare la tecnologia.
Agli utenti verrà anche chiesto di compilare un questionario utile a implementare il sistema.
Un sistema, che se fosse stato attivo durante l’alluvione, avrebbe certamente attivato il suono di allarme di migliaia di cellulari in Romagna. Grazie al lavoro svolto tra dipartimento della protezione civile, regioni e province autonome e Anci, entro la fine del 2023 verranno effettuati test in tutta Italia.
a.s.