REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Green pass falsi per soldi, arrestata infermiera dell'Asl di Piacenza

La professionista sanitaria prendeva dai suoi clienti fino a 300 euro per iniettare loro una soluzione fisiologica al posto del vaccino. In carcere anche un complice. Altri tre colleghi indagati. L'Asl: "Sospesa, valutiamo anche il licenziamento"

Una vaccinazione contro il Covid

Una vaccinazione contro il Covid

Bologna, 2 febbraio 2022 - "Ho portato qui un amico no vax che si è convinto, ma siccome ha paura dell'iniezione ci penso io a fargli il vaccino". Così, secondo le indagini svolte dai carabinieri, Vita Bagnulo, l'infermiera dell'Asl arrestata a Piacenza, riusciva ad accedere agli hub vaccinali, dove tra l'altro aveva già prestato servizio in passato. Bagnulo non accompagnava però persone che avevano deciso di vaccinarsi contro il Covid, ma i clienti che la pagavano fino a 300 euro, e ai quali lei personalmente iniettava della soluzione fisiologica al posto del vaccino oppure gettava via il vero vaccino, mettendosi di spalle e coprendo le sue 'manovre' in modo che le telecamere dell'hub non potessero riprenderla.

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Sempre secondo le indagini, l'infermiera avrebbe chiesto ai suoi clientì di presentarsi in una farmacia dove li avrebbe fatti risultare positivi a un finto tampone e poi, passati 10 giorni, negativi a un secondo: in tal modo sarebbero risultati guariti. "Alla fine praticamente di questi dieci giorni - dice Bagnulo in una conversazione intercettata a inizio gennaio dentro la farmacia - dal momento che parte la segnalazione fate un altro test che ovviamente verrà fuori negativo, perché voi siete negativi eh". E ancora: "Vi faccio stampare che oggi siete stati trovati positivi, ok? E così avete il punto di partenza. Lunedì, quando chiamate il medico gli dite che da quattro, cinque giorni avevate mal di testa, raffreddore e balle varie".

L'infermiera è stata arrestata dai carabinieri per aver fatto ottenere a 23 persone dei Green pass falsi dietro pagamento di una somma tra i 250 e 300 euro. La professionista, che non era una no-vax ma regolarmente vaccinata, è in carcere con l'accusa di corruzione e falso. In manette insieme a lei anche un suo collaboratore che le procacciava i clienti, che pare si rivolgessero a una farmacia della città dove l'infermiera prestava servizio. L'indagine è partita da un esposto proprio dell'Ausl ed è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza.

Altri tre infermieri indagati

Sono ancora in corso le indagini per stabilire il numero "senz'altro superiore a quello finora emerso" degli episodi penalmente rilevanti contestabili all'infermiera e dei soggetti implicati. Secondo il Gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere, inoltre, "dovranno essere approfonditi i ruoli degli infermieri vaccinatori che hanno lasciato la Bagnulo agire indisturbata e le modalità da questa adottate per ottenere un tale risultato", cioè operare finte vaccinazioni per far ottenere super Green pass a conoscenti no vax. Nel fascicolo altri tre infermieri risultano indagati a piede libero, in concorso con Bagnulo. In un passaggio dell'ordinanza il giudice li definisce «imprudenti colleghi".

Il direttore dell'Asl: "Valutiamo il licenziamento"

"Procederemo subito alla sospensione di questa infermiera, e valuteremo se ci sono le condizioni per procedere direttamente anche al licenziamento". Così il direttore generale dell'Asl di Piacenza, Luca Baldino, commenta la vicenda dell' infermiera arrestata questa mattina dai carabinieri, e accusata di essersi fatta pagare per vaccinazioni false e tamponi fasulli per far ottenere il Green Pass. "L'unico aspetto positivo che si può trovare in questa vicenda è la fiducia degli utenti in un sistema che è in grado di intercettare quegli elementi che non funzionano, quale è una persona, una professionista, che per soldi va a vanificare il lavoro di due anni in un ambito così fondamentale alla lotta al Covid come quello delle vaccinazioni", aggiunge.

avrebbe chiesto ai suoi 'clientì di presentarsi in una farmacia dove li avrebbe fatti risultare positivi a un finto tampone e poi, passati 10 giorni, negativi a un secondo: in tal modo sarebbero risultati guariti. «Alla fine praticamente di questi dieci giorni - dice Bagnulo in una conversazione intercettata a inizio gennaio dentro la farmacia - dal momento che parte la segnalazione fate un altro test che ovviamente verrà fuori negativo, perché voi siete negativi eh». E ancora: «Vi faccio stampare che oggi siete stati trovati positivi, ok? E così avete il punto di partenza. Lunedì, quando chiamate il medico gli dite che da quattro, cinque giorni avevate mal di testa, raffreddore e balle varie». (ANSA).

Donini: "Comportamento irresponsabile e di assoluta gravità"

"Se i fatti fossero confermati, saremmo di fronte ad un comportamento di assoluta gravità, inaccettabile per un'intera comunità che da due anni sta affrontando la pandemia, con tutto il carico di dolore per le perdite dei propri cari, per i sacrifici personali, sociali ed economici. Un comportamento irresponsabile che offende anche l'intera categoria dei professionisti sanitari che, al contrario, con abnegazione e spirito di sacrificio assicurano quotidianamente l'impegno per uscire dall'emergenza che da troppo tempo sta condizionando le nostre vite. Non c’è spazio per chi specula e inganna la collettività”.

E’ quanto afferma Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute, commentando l’arresto di un'infermiera dell'Asl di Piacenza accusata di aver fatto ottenere Green pass falsi dietro pagamento. “Grazie, quindi, all'Ausl di Piacenza- conclude Donini- che si è mossa tempestivamente segnalando il caso da cui sono partite le indagini. Massima fiducia nella magistratura, confidando in un rapido esito, guardando avanti con fiducia, certi che questi episodi non scalfiscono il senso di comunità e responsabilità che da sempre contraddistinguono il nostro territorio”.