Bologna, 13 febbraio 2024 – Al via, oggi in Regione, l’iter che prevede la presa in carico del progetto di legge sul fine vita. E sono varie le personalità politiche che hanno preso parola all’interno dell’aula dell’Assemblea legislativa in via Aldo Moro alla presenza anche di Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni.
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In Emilia-Romagna più di 7.800 persone “ci chiedono di discutere la legge”, ha detto la promotrice della legge, Iole Benetello, al fianco di Cappato. "Speriamo in un impegno politico perché questo rinvio in commissione non si traduca in un affossamento della legge”, ha detto Cappato, a margine del suo arrivo in Assemblea legislativa.
"Voglio pensare che nessuno abbia in mente di concludere questa consiliatura senza un voto su questa legge. Credo che ciascuno si possa assumere le proprie responsabilità politiche in un tempo molto più breve, confido che questo verrà fatto. Non bisogna aver paura di quella che sarà la scelta". E così, anche Cappato si è unito all’appello del presidente Bonaccini e alla sua linea di indirizzo.
L’intervento di Cappato
"Serve una legge nazionale. Ho rischiato fino a 12 anni di carcere per questo, quindi non posso che non essere d’accordo col governatore dell’Emilia Romagna. Bene anche se questa è una preparazione in attesa di avere anche una legge regionale che crei un diritto in capo ai cittadini. Di per sé è positivo che sia la prima regione d'Italia ad avere una delibera che fissa delle regole. Chiediamo però anche che ci siano tempi certi per I’esame e il voto per il provvedimento in aula". Cappato ha ricordato che la legge è rimasta in stand-by già sei mesi.
L’appello di Donini
Un appello alle persone è stato quello dell’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. “È naturale che ogni atto sia valutato in ambito giuridico e amministrativo. Non vengono valutate le persone che chiedono venga applicata la sentenza della Corte Costituzione. Non ho sentito questo oggi nella discussione degli oppositori”. E sull’impegno politico entro la fine del mandato, “non è materia del mio intervento, oggi io ho ribadito l’attività della Giunta. Prendo atto che lo stesso Ministero, dopo il caso delle Marche, ha chiesto e raccomandato di applicare le sentenze della corte”. Donini ha quindi ribadito quanto affermato da Bonaccini ieri: “Attendiamo anche che si muova qualcosa a livello nazionale. E un appello alle persone, penso alle persone che sono in condizione disperata e vedono nella Regione una speranza”.
L’intervento della forzista Castaldini
"Abbiamo scoperto dell’esistenza di questa delibera di notte, come i ladri”, non è soddisfatta di come si è svolta la discussione neanche Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. “Ci sono degli errori formali perché la delibera non cita il parere del Comitato ma un voto contrario di 7 persone di esso" . E ha risposto così all’intervento di ieri del presidente Bonaccini. “Una delibera illegittima da cui Bonaccini stesso scappa perché ha paura del Tar e non riesce a compattare la sua maggioranza. Sta vietando a noi di poter discutere la legge, quando qui nessuno di noi ha paura di un confronto”.
FdI: chiesto parere all'Avvocatura dello Stato
Sul tema del fine vita, "Fratelli d'Italia ha già depositato una richiesta di parere all'Avvocatura dello Stato, facendo quanto avrebbe dovuto fare il presidente Bonaccini", annuncia la capogruppo di FdI nel Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, Marta Evangelisti. "La Regione che, come sempre, vuole fare la prima della classe, ma è in evidente difficoltà, con un colpo di mano ha umiliato oggi il confronto in Aula su un tema tanto importante quanto delicato e lo fa fregandosene bellamente della competenza nazionale e declassando la scelta di cessare un bene prezioso, quale quello della vita, con un mero atto amministrativo". "Il centrosinistra - aggiunge Evangelisti - è riuscito a piegare il valore della vita alla sua ideologia, scavalcando dibattito e aula e dimostrando che la perdita di consenso vale di più della perdita della vita". "Siamo certi invece", conclude la capogruppo di FdI, "che la nostra posizione troverà conforto nella risposta dell'Avvocatura".
Il testo di M5S per dimezzare i tempi del voto
"Visto che Bonaccini e la sua maggioranza stanno facendo di tutto per insabbiare la legge popolare sul suicidio medicalmente assistito - attacca la capogruppo M5s in Assemblea legislativa, Silvia Piccinini - ho deciso di presentare un nuovo progetto di legge che ricalca in tutto e per tutto quello che ha raccolto più di 7200 firme, con l'obiettivo di dimezzarne i tempi di discussione e di approvazione: sei mesi invece di un anno". L'idea arriva dopo che l'aula ha respinto la sua proposta di individuare dei tempi certi per la discussione del progetto di legge sul fine vita, limitandosi a rimandarlo in Commissione salute. Per Piccinini la sua proposta è "l'unico modo per avere la certezza che la legge vada in discussione prima delle fine di questa legislatura. Dispiace che una decisione del genere arrivi al termine di una serie di votazioni in assemblea legislativa dove la maggioranza a guida Pd ha respinto tutte le nostre proposte per aprire subito e senza ulteriori rinvii una discussione assolutamente legittima. Evidentemente - aggiunge - c'è la chiara volontà, da parte di chi governa l'Emilia-Romagna, di affossare questa legge".
Piccinini è stata molto dura nei confronti del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ma si è accodata all’analisi di Cappato. “Si comporti da uomo di sinistra. Deve decidere quando andare in aula per avere una data certa di discussione”.