Bologna, 1 dicembre 2023 - Aumentano i casi di Covid e di influenza in Emilia Romagna,
In particolare, il virus SARS-CoV-2 sta nuovamente circolando e aumentano, oltre ai contagi, gli accessi quotidiani al Pronto soccorso.
La regione però si conferma tra le prime in Italia per entrambe le campagne vaccinali.
Influenza in Emilia Romagna
Più che di influenza parliamo di virus 'cugini' - rhinovirus su tutti: nella settimana dal 20 al 26 novembre, l’ultima analizzata dal rapporto RespiVirNet dell’Istituto superiore di Sanità, il loro contributo è quello che attualmente pesa di più sull'incidenza delle sindromi simil-influenzali registrate in Italia.
L’incidenza nazionale è pari a 9,2 casi per mille assistiti (7,9 nella settimana precedente), come detto all’aumento concorrono diversi virus respiratori.
In Emilia Romagna il dato è al 10,54 casi per mille assistiti.
Quanto al vaccino, sono 722mila vaccinazioni antinfluenzali effettuate, a fine novembre, in regione (esattamente 722.314), con un’elevata copertura dei più fragili: sul totale, quasi 589mila sono state somministrate agli over 60.
Casi Covid in Emilia Romagna
Quanto ai contagi Covid, nella settimana compresa tra il 24 e il 30 novembre, in regione i nuovi casi positivi sono stati 3.847, con un incremento del 73% rispetto alla settimana compresa tra il 3 e il 9 novembre.
I morti sono passati da 19 a 39, il numero di ricoveri ordinari è cresciuto del 61% (1.257 rispetto a 782) e la terapia intensiva si è resa necessaria per 27 malati (+35% rispetto ai 20 della prima settimana del mese).
Sono 185.582, al 29 novembre, i vaccini fatti in Emilia Romagna contro il Covid, di cui più di 68mila agli ultra ottantenni.
Picco Covid e influenza: quando
“I dati sulle campagne vaccinali sono positivi, e anche per il Covid siamo tra i primi in Italia, ma proprio su questo fronte occorre accelerare per mettere in sicurezza soprattutto i più fragili - commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Tra novembre e gennaio il numero di ingressi nei Pronto soccorso per patologie respiratorie è sempre molto alto, anche a causa dell’influenza, ma il picco è atteso nelle prossime settimane: il Covid ha ripreso a circolare, e quest’anno nei pronto soccorso si stanno aggiungendo molti pazienti non vaccinati, che influiscono sull’operatività dei reparti dedicati alle emergenze. Per questo rinnoviamo l’appello: è estremamente importante vaccinarsi, per sé stessi, per la comunità e anche per non aggravare il carico degli ospedali”.
Misure anti Covid
"Per favorire la più ampia adesione possibile alla vaccinazione - spiega una nota - la Regione ha convocato le Aziende sanitarie lunedì prossimo per concordare una strategia condivisa, invitandole nel frattempo a rafforzare la somministrazione del vaccino anti Covid nei soggetti fragili”.
Tra le iniziative possibili, viene evidenziato, "anche gli Open Day anti Covid senza prenotazione: l'Ausl di Piacenza farà da apripista con due giornate ad accesso libero domani e sabato 9 dalle 9 alle 12.30 nella Casa della salute e della comunità di piazzale Milano.
Covid: quali varianti
"Ma quali sono le varianti Covid che circolano ora in Italia? Per Sars-CoV-2 c'è una situazione in divenire con una variante che sta piano piano prendendo piede, BA.2.86 o 'Pirola', per questo è anche difficile fare previsioni per il Natale. Mancano 20 giorni, aspettiamo. Mi pare però evidente che il vaccino sia l'unica arma che abbiamo: i fragili, gli anziani, gli immunodepressi devono correre a farlo". spiega in un’intervista ad Adnkronos Salute il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia.
Sul possibile ritorno, come accaduto in Austria, della mascherina: "Non credo possa aiutare se messa solo per un mese - avverte - Se è una cosa spot non ha senso, andrebbe portata sempre appena inizia l'autunno".
Nell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla circolazione delle varianti di Sars-CoV-2 in Italia EG.5 ribattezzata Eris, è stimata al 52,1%. Analogamente a quanto segnalato in diversi Paesi - sottolinea l'Iss - anche in Italia si osserva un aumento della prevalenza della variante d'interesse BA.2.86 o Pirola, salita al 10,8% rispetto al 1,3% dell'indagine precedente.