Chiara Barin
Chiara Barin
Cronaca

Commissario alluvione: la nomina slitta ancora, ballottaggio tra Vadalà e Dell’Acqua

Industriali in pressing, Caiumi (Confindustria): "Se non è Bonaccini fare comunque in fretta". Si cerca un manager. E il governatore incalza: "Col sisma Errani nominato dopo pochi giorni"

I nomi per il ruolo di commissario post alluvione per l'Emilia Romagna: Giuseppe Vadalà (a sinistra) e Nicola Dell'Acqua (a destra)

I nomi per il ruolo di commissario post alluvione per l'Emilia Romagna: Giuseppe Vadalà (a sinistra) e Nicola Dell'Acqua (a destra)

Bologna, 23 giugno 2023 – Un soggetto con competenze manageriali, che avrà la facoltà anche di agire in deroga al codice degli appalti e la cui nomina avverrà d’intesa con le Regioni e le Province autonome interessate. Il disegno di legge quadro in materia di ricostruzione post calamità prende forma e martedì potrebbe superare la prova del Consiglio dei ministri in vista del futuro decreto legge, che nello specifico riguarderà i provvedimenti per la gestione del dopo alluvione in Emilia-Romagna.

In realtà, l’approvazione del ddl ricostruzione era già all’ordine del giorno del Cdm di ieri, ma il provvedimento è uscito all’ultimo minuto dalla scaletta dei lavori – così come il ddl sulla sicurezza stradale – a causa della defezione della premier Meloni, ed è slittata dunque anche la nomina del commissario.

Il disegno di legge in materia di ricostruzione post calamità fissa i binari su cui potrà muoversi il futuro commissario per la ricostruzione nella regione ed è ormai definitivo che non si tratterà del governatore Stefano Bonaccini, il quale però incalza il governo.

"Non mi permetto di dire chi deve essere, soltanto che facciano presto – dice –. Dopo il terremoto del 2012, il mio predecessore, Vasco Errani, è stato nominato dopo pochi giorni".

Toni simili da Confindustria Emilia, che sottolinea come il "commissario teoricamente avrebbe dovuto essere già nominato, visti i tempi trascorsi". "Ogni giorno, ogni settimana in più è un ritardo che non dico sia al quadrato, ma poco ci manca. Bonaccini era la persona giusta, ma se il governo pensa che ci possa essere un altro nome, è importante che sia operativo. Non possiamo aspettare tutto questo tempo", dice il presidente, Valter Caiumi. Ma tra i sostenitori del governatore c’è anche il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa. "La logica vorrebbe fosse Bonaccini a essere nominato commissario, ma il buon senso non è sempre di questo mondo. Ora comunque serve questa figura. Una terza alluvione non ce la possiamo permettere", sferza il rappresentante dello Stato sul territorio. Che non risparmia anche altre stilettate ad esempio sulle procedure per i risarcimenti. "Viene chiesto che le richieste di ricostruzione vengano motivate. Cosa doveva esserci, la fine del mondo?"

Nella rosa dei commissari papabili sfogliata dal governo – che individuerà un tecnico, non un politico –, il ballottaggio potrebbe essere tra Nicola Dell’Acqua, attuale commissario per l’emergenza idrica, e un nome nuovo, quello di Giuseppe Vadalà, 60 anni, generale di brigata dei carabinieri forestali, dal 2017 commissario alla bonifica delle discariche.

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio (già sondato dal governo), invece, sarà presente nella cabina di coordinamento introdotta dal ddl ricostruzione. Che prevede il coinvolgimento di governatori e altre figure: secondo la bozza del ddl, infatti, attraverso Dpcm potrà essere essere nominata una struttura che affianchi il commissario.

La cabina di coordinamento è presieduta dal commissario straordinario del governo e composta dal capo del dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio, dal capo del dipartimento della Protezione civile, dai presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate, dal sindaco metropolitano (dove presente), da un rappresentante delle Province designato dall’Upi, da un rappresentante dei Comuni designato dall’Anci.

Il commissario dovrà inoltre essere "individuato tra soggetti dotati di professionalità specifica e competenza manageriale" e avrà la facoltà anche di agire in deroga al codice degli appalti. Entro sei mesi dalla nomina, secondo la bozza del ddl, il commissario è tenuto ad adottare "un piano generale pluriennale di interventi riguardante le aree e gli edifici colpiti dall’evento calamitoso, in cui sono determinati anche il quadro complessivo dei danni e il relativo fabbisogno finanziario da sottoporre al governo".

Inoltre, definisce la programmazione delle risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi, provvede alla ricognizione e all’attuazione degli interventi di ricostruzione e di riparazione per le più urgenti necessità, coordina gli interventi di ricostruzione e riparazione degli immobili privati e degli edifici pubblici, dei beni monumentali, delle infrastrutture e delle opere pubbliche danneggiate, anche di interesse turistico.