Bologna, 15 febbraio 2024 – Dopo poco più di tre mesi di attività, dal 1° novembre 2023 all’11 febbraio 2024, si registrano 52.043 accessi ai Centri di assistenza e urgenza (Cau) dell’Emilia Romagna, che superano i 63mila (esattamente 63.325) se si contano anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità.
Bilancio positivo: più Cau, meno attese
Le cifre restituiscono un bilancio che si conferma positivo. Cresce infatti il numero dei Cau dell’’Emilia-Romagna (31 all’inizio di febbraio) e contemporaneamente calano i tempi di attesa: nell’ultima settimana i cittadini hanno aspettato in media 40 minuti prima di essere visitati. Oltre la metà degli accessi è legata a problemi ortopedici o intestinali oppure a disturbi minori: è un segnale che i cittadini hanno compreso che questi centri sono stati pensati dalla Regione per dare risposta alle patologie meno complesse, mentre per i casi più gravi resta necessario recarsi nei Pronto soccorso.
Ecco gli ‘orari di punta’
Continua ad essere l’orario diurno quello a maggior affluenza: l’81% degli accessi avviene tra le 8 e le 20, nel 68% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Rimane stabile e sempre molto alta - 83% - la percentuale delle persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura.
Età media dei medici del Cau
Considerando l’età media dei medici che ci lavorano, il Cau si presenta come una struttura giovane: il 60% ha meno di 35 anni. “A tre mesi e mezzo dall’avvio e con 31 Cau operativi sul territorio, un ringraziamento va alle Aziende sanitarie e ai professionisti coinvolti per il lavoro eccellente che stanno facendo, sia in termini di organizzazione che di presa in carico dei pazienti - commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Risultati raggiunti anche grazie ai cittadini, che evidentemente stanno comprendendo qual è la missione del Cau, cioè dare risposta alle patologie meno complesse, affinché i Pronto soccorso prendano in carico i casi più gravi.
Solo 2 pazienti di 10 vengono indirizzati al Pronto soccorso
Solo due pazienti su dieci vengono indirizzati dal Cau al Pronto soccorso, anche questo, come i tempi medi di attesa, è un dato incoraggiante”.
Tutti i dati degli ultimi tre mesi
Questi, in sintesi, i numeri dell’attività svolta dal 1° novembre all’11 febbraio nei 31 Cau aperti e monitorati: 52.043 accessi (63.325 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’81% dei quali in orario diurno (compresi 3 Centri del ferrarese e quelli di Imola, Podenzano, Santa Sofia, Bagno di Romagna e Correggio aperti solo di giorno); in media 16 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 13 il pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 31 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8). 8 pazienti su 10 (esattamente l’83%) sono inviati al medico curante a conclusione del percorso, quindi con assistenza e cura prestata in loco; i tempi di attesa continuano a scendere: 40 minuti nell’ultima settimana di monitoraggio, da un minimo di 6 minuti a un massimo di 1 ora e 49 minuti, e mediamente di un’ora nelle settimane precedenti; casistica per la maggior parte (53%) ortopedica, gastro-intestinale e relativa a disturbi minori; nel 68% dei casi gli accessi sono effettuati da persone tra i 18 e i 64 anni. Infine, il 60% dei medici che lavorano nei Cau ha meno di 35 anni.