Bologna, 26 luglio 2024 – Il notevole aumento delle diagnosi di disturbi mentali in Emilia Romagna è in linea con la tendenza nazionale e internazionale, considerata come una vera e propria “emergenza” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In risposta a una situazione in costante evoluzione, l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini ha presentato oggi in conferenza stampa in viale Aldo Moro il nuovo piano di programmazione dei Servizi di Salute mentale.
La situazione
Rispetto all’anno precedente, nel 2023 gli assistiti dai Servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza sono aumentati del 23%, con circa 14mila nuovi pazienti. Il brusco aumento si colloca nel trend degli ultimi 13 anni che ha visto il fenomeno “assumere proporzioni inedite”, come ha osservato l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini. Anche i ricoveri di urgenza sono molti più di una quindicina di anni fa: quest’anno hanno raggiunte le 745 unità. In tutta la regione sono solo sei i reparti dedicati i reparti specificatamente dedicati alla psicopatologia.
Il piano
Al fine di garantire una migliore copertura sanitaria del territorio è stata prevista l’apertura di due nuovi hub riservati, a Parma e Bologna, che vanno ad aggiungersi a quello già aperto in Romagna. Il potenziamento dei posti letto, però, non è l’unica disposizione stabilita dal nuovo piano. Infatti, verrà avviata una cabina di regia che dirigerà le scelte sui ricoveri dei pazienti in età evolutiva e terrà sotto controllo l’occupazione dei posti letto e orienterà l’inserimento dei pazienti nelle strutture più adeguate alle loro esigenze.
Cambierà anche l’approccio alla pianificazione della residenzialità dei pazienti adulti che verranno supportati dal “budget di salute finalizzato alla recovery e le soluzioni abitative supportate, che mettono al centro i pazienti e favoriscono la personalizzazione dei percorsi di cura, il recupero dell’autonomia personale e l'inclusione sociale, che restano i principali obiettivi delle terapie”. L’obiettivo non sarà più limitato soltanto al superamento dei sintomi, ma il raggiungimento di un livello di funzionalità sufficiente a consentire alle persone di vivere una vita piena e significativa al di fuori delle soluzioni residenziali.