Bologna, 19 ottobre 2022 - Altri sette milioni di euro a disposizione dei Comuni dell'Emilia-Romagna per abbattere le liste di attesa nei nidi. Lo stanziamento è in una delibera della Regione e si aggiunge ai fondi tradizionali ("Al nido con la Regione") per la fascia 0-3 anni. Nel corso del 2022, infatti, sono già stati destinati rispettivamente sette milioni e 250.000 euro per il sostegno, la gestione e qualificazione del sistema dei servizi per la prima infanzia e 18 milioni e 250.000 euro per la misura "Al nido con la Regione", in continuità con gli scorsi anni, per abbattere le rette di frequenza.
Dal Pnrr due milioni e mezzo per l’asilo nido - Inglese al nido in 75 scuole dell'Emilia Romagna. "E a settembre si triplica" - Rette più che dimezzate all’asilo per le famiglie con basso reddito
Fondi a cui si affiancano, come ricorda la Regione, gli oltre 28 milioni di euro del fondo nazionale, ripartiti tra enti locali dell'Emilia-Romagna per sostenere il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni. Il nuovo provvedimento è invece stato adottato poiché nell'anno educativo 2022/2023 è aumentata la domanda per questi servizi in regione e di conseguenza il numero di bambini in lista d'attesa, anche in contesti in cui il tasso di copertura è superiore al 33% della popolazione target, compresa tra i tre e i 36 mesi.
"Rafforziamo ulteriormente il nostro impegno per aumentare l'accessibilità dei servizi educativi e ampliare il numero di bambine e bambini iscritti al nido, per promuovere la conciliazione vita-lavoro e quindi anche l'occupazione femminile - sottolinea la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein -. I sette milioni di euro di fondi europei di questa misura straordinaria portano le risorse stanziate quest'anno per il sistema integrato di educazione 0-6 anni a una cifra senza precedenti: oltre 60 milioni e 500.000 euro".
"Nella nostra regione - aggiunge Schlein- i nidi sono già un punto di forza del sistema educativo, ma siamo chiamati a garantire percorsi sempre più qualificati e accessibili al maggior numero di famiglie possibili: anche da qui passa il contrasto alle diseguaglianze". I nuovi posti creati con questi fondi possono essere attivati tra l'1 settembre 2022 e il 31 marzo 2023 per i nidi, compresi micro-nidi, nidi aziendali e sezioni primavera, e servizi sperimentali, e per i piccoli gruppi educativi (Pge) "soltanto nel caso in cui il Comune-Unione attesti e motivi l'impossibilità di attivare le diverse tipologie di servizio nido", avverte la Regione.
Inoltre, i nuovi posti devono rientrare nel sistema di offerta pubblica di servizi educativi 0-3 e possono essere gestiti direttamente dai Comuni, anche in forma associata, in appalto a soggetti privati oppure da parte di soggetti privati, convenzionati o accreditati. Il contributo previsto per ciascun nuovo posto attivato nell'anno educativo 2022-2023 è di 4.500 euro all'anno "e viene rimodulato in relazione all'effettivo periodo di apertura". I contributo "è destinato a garantire l'accesso a bambini e bambine appartenenti a famiglie con attestazione Isee (Indicatore situazione economica equivalente) pari o inferiore a 40.000 euro", in analogia alla misura "Bonus asilo nido" erogata dall'Inps per l'anno 2022.