Bologna, 26 ottobre 2024 – La beffa. Due volte alluvionati, due volte danneggiati, con in mano la ‘carta’ per giocare un bonus da 10mila euro, ma come in un gioco dell’oca rispediti all’esatto punto di partenza del maggio 2023. Hanno fatto questa fine qui le convinzioni di quei cittadini che, dopo l’alluvione 2023 e quella 2024, avevano creduto all’annuncio che i “due volti colpiti“ avrebbero potuto beneficiare di un Cis (Contributo di immediato sostegno) raddoppiato. Diecimila euro anziché cinque. Invece buona parte di questi cittadini verranno rispediti là, nel pantano dei quei 5mila euro del Cis, come un alluvionato della prima ora e il resto rinviato alle future ordinanze per la ricostruzione.
I fatti
Il 20 ottobre scorso il capo della Protezione civile ha firmato l’ordinanza che disciplina Cis e Cas per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna per gli eventi che si sono susseguiti a partire dal 17 settembre. Un’ordinanza attesa, soprattutto, dai tanti privati che in diciotto mesi sono finiti sott’acqua anche quattro volte. Attesa soprattutto perché dalla Regione era partita alla volta di Roma la richiesta esplicita di alzare il contributo a chi era stato alluvionato entrambi gli anni. Un contributo, appunto, rafforzato. Richiesta accolta, sia chiaro, ma in una modalità che taglia fuori proprio i cittadini che hanno avuto i danni maggiori. Con l’allegato 8 dell’ordinanza firmata Fabio Ciciliano, possono far richiesta di Cis rafforzato da 10mila euro solo i cittadini che nel 2023 hanno chiesto (e già rendicontato) il Cis da 5mila euro e che non hanno fatto domanda di ricostruzione sulla piattaforma Sfinge. Ossia coloro che non hanno chiesto il ristoro di ulteriori danni extra Cis, perché non ne hanno avuti o perché non si sono voluti avventurare nella complessa procedura sul portale, che implicava perizie asseverate, tracciamento dei pagamenti e diversi livelli di controllo. Quindi, chi ha istruito un’istanza di rimborso al commissario Figliuolo per l’alluvione 2023 non potrà richiedere per l’alluvione 2024 (di cui il commissario, al momento, è Irene Priolo) un Cis superiore a 5mila euro, che poi viene erogato nella formula già collaudata dei 3mila e 2mila a saldo.
La richiesta
Nella lettera a Ciciliano di fine settembre, Priolo motivava la richiesta di raddoppio del Cis agli alluvionati bis come conseguenza della “constatazione di un dato di fatto”, ossia che “il solo Contributo di immediato sostegno, in attesa di successive, complementari, rapide ed efficaci misure di contribuzione nazionale, ha determinato la necessità da parte dei cittadini di concorrere con proprie risorse al fine del ripristino della funzionalità delle abitazioni”. Pertanto con la nuova alluvione del 2024 “molti nuclei, che con importanti sforzi personali erano riusciti a rientrare nelle proprie abitazioni, rischiano di non essere più nelle condizioni di rifinanziare, come nel 2023, i loro interventi di ripristino a parità di contributo di immediato sostegno”.