Bologna, 4 maggio 2023 – A meno di ventiquattro ore dalla giornata più difficile per l’Emilia-Romagna, flagellata dall’alluvione che ha colpito le province di Bologna e Ravenna causando due morti e centinaia di sfollati, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e stanzierà i primi fondi per la ricostruzione immediata.
La decisione è stata presa nel tardo pomeriggio nel corso del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.
L’esecutivo presieduto dal premier Giorgia Meloni mette sul piatto dieci milioni di euro, per fare fronte alle spese più urgenti e non rimandabili, una prassi consolidata di fronte a eventi atmosferici di questo genere (per l'alluvione delle Marche dello scorso settembre, ad esempio, il governo Draghi stanziò 5 milioni di euro).
La stima dei danni portati dalle inondazioni che si sono verificate tra martedì e mercoledì è ancora in corso, così come la quantificazione dei raccolti – non pochi, in ogni caso – che andranno persi a causa dell’alluvione.
"Il governo sta operando con la massima prontezza - ha dichiarato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci - d’intesa con la Regione, per fronteggiare una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e l'evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni, a causa di esondazione di corsi d’acqua, smottamento di versanti, allagamenti, movimenti franosi e gravi danneggiamenti alle infrastrutture viarie, ad edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica ed alla rete dei servizi essenziali. Peraltro - ha aggiunto il ministro Musumeci nell’immediatezza dell’evento, avevo firmato il decreto di mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale della protezione civile. Seguiamo dunque la situazione sin dal primo momento, anche con un sopralluogo aereo del direttore del nostro dipartimento Fabrizio Curcio. Con il provvedimento di oggi - conclude Musumeci - che ha la durata di 12 mesi, abbiamo anche stanziato 10 milioni di euro per gli interventi più urgenti, d’intesa con la Regione e in deroga alla legislazione vigente".