Bologna, 23 settembre 2024 – Mentre, in Romagna, nelle zone colpite dal maltempo della settimana scorsa e quindi dall’alluvione sono stati sospesi i pagamenti delle rate dei mutui, proseguono senza sosta i lavori di ripristino, anche di notte, utilizzando le torri faro. Gli sfollati sono ancora 600 e per domani, 24 settembre c’è una nuova allerta gialla per le piene dei fiumi. Intanto, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sta operando incessantemente con sigillature, interventi sulle rotture degli argini e tutte le attività necessarie per metterli in sicurezza.
In questo modo a Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, l’acqua non fuoriesce più dalla rotta: nella giornata di ieri è stata completata la coronella che ha interrotto il flusso. Dalla serata di sabato è chiusa la rotta di Cotignola, mentre a Forlì sono terminati i lavori per il primo ripristino della sagoma e della quota dell’argine rotto dal Montone in destra idraulica, ed entro sera termineranno anche quelli in sinistra. Infine, nel bolognese, da subito è stato attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull’Idice, estesa per 100 metri, con 4 ditte al lavoro simultaneamente.
Dall’inizio dell’emergenza, nei territori colpiti i Vigili del fuoco hanno realizzato 1.600 interventi di assistenza alla popolazione, attività di svuotamento da acqua e fango e di ricognizione “esperta” tra Faenza, Bagnacavallo, Traversara, Lugo e Cotignola.
Le notizie in diretta
Hanno operato sui territori le cinque colonne mobili regionali, le organizzazioni del volontariato nazionale e i volontari emiliano-romagnolo. In totale, circa 830 unità.
A Budrio ci sono ancora zone allagate; al momento non è ancora possibile far partire le attività di pulizia sul territorio.
A Modigliana l’acquedotto è stato completamente sistemato e sono state ripristinate tutte le utenze e i servizi. È stata completata la verifica sui dissesti, non sono stati segnalate frane rilevanti. Con gli interventi di somma urgenza sono stati rimossi i detriti provocati dai ruscellamenti. A Forlì è stato chiuso il Centro accoglienza e pulite le strade.
Una delle aree con la mole di lavori più significativa è quella di Faenza. Qui, entro mercoledì prossimo, si dovrebbero esaurire le operazioni di pulizia. Anche a Bagnacavallo è in corso un’intensa attività di pulizia e sgombero. Nella notte sono intervenuti anche 4 mezzi di Hera per accelerare le operazioni di rimozione dei rifiuti. C’è ancora una zona critica dove, a causa di immobili pericolanti, per ragioni di sicurezza non è ancora possibile avviare gli interventi di pulizia. Anche a Brisighella sono in corso massicce operazioni di sgombero con la presenza di numerosi volontari.
Nella frazione ravennate duramente colpita dalle acque del Lamone, sarà garantita la presenza medica, infermieristica e di uno psicologo da lunedì 23 a domenica 29 settembre. Predisposto anche un percorso per la consegna dei farmaci.
A Bagnacavallo, nel Ravennate, la festa del patrono diventa 'San Michele per l'alluvione'. Sarà un momento della comunità e per la comunità volto a sostenere le tre frazioni colpite dalle acque del Lamone: ci sarà anche una raccolta fondi.
Gli sfollati sono ancora circa 600, soprattutto cittadini di Traversara (Ravenna) e, in parte minore, anche di Budrio (Bologna), quasi tutti in assistenza autonoma. I cittadini assistiti dal sistema pubblico e dislocati nelle strutture di accoglienza sono 27.
“Lavoriamo senza sosta, come siamo abituati a fare. Tutte le rotture sono state chiuse e sono terminati i primi interventi urgenti, mentre ne stanno partendo altri - spiega Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione e commissaria per l’emergenza -. Non mi stancherò mai di ringraziare i sindaci, i tecnici e le decine di volontari, tanti anche da fuori regione. Siamo al fianco di chi, a distanza di poco più di un anno, si ritrova con l’acqua in casa, nei campi, in azienda: a loro dobbiamo risposte certe e per questo chiediamo la massima collaborazione con il Governo”.
Complessivamente, sono oltre 10 i cantieri di somma urgenza per un investimento di circa 23 milioni di euro: 14,3 milioni interessano il territorio ravennate, 1 milione il forlivese-cesenate, 8 milioni e mezzo il bolognese. Utilizzate circa 9000 tonnellate di massi ciclopici, mentre si sta cominciando ad attingere ai nuovi approvvigionamenti messi immediatamente in campo per far fronte all’emergenza.