MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Alluvione in Emilia Romagna, la vicepresidente della Regione: “Il governo si fidi, stanzi subito le risorse”

Commissario: torna in pole il nome di Bonaccini. Gli interventi urgenti sono 5.885. Priolo: “Per la ricostruzione servono 8,8 miliardi di euro”

Bologna, 19 giugno 2023 – Continua la stima dei danni provocati dall’alluvione che il mese scorso ha colpito duramente il territorio emiliano-romagnolo. In un frangente di fragilità e di insicurezza generale per tutte le zone colpite, si fa largo un bagliore di speranza e di concretezza sulla nomina ufficiale del commissario all’emergenza, che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. A quanto pare, dopo settimane di tensioni, il nome del presidente regionale Stefano Bonaccini è ora il favorito.

L'alluvione in Emilia Romagna e la vicepresidente della Regione, Irene Priolo
L'alluvione in Emilia Romagna e la vicepresidente della Regione, Irene Priolo

Ma intanto bisogna trovare una strategia per ricostruire il territorio e aiutare le località, le popolazioni, i cittadini e i lavoratori colpiti dal dissesto idrogeologico, che non possono più attendere. Per la ricostruzione, “confidiamo nel fatto che il governo stanzi al più presto le risorse necessarie per interventi che, entro l’autunno, mettano in sicurezza territorio e popolazione”, spiega Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, presentando ulteriori dati in merito alla somma necessaria per gli interventi urgenti e ribadendo che per la ricostruzione servono 8,8 miliardi di euro.

Gli interventi urgenti

Per gli interventi urgenti, di primaria importanza, è necessario 1,8 miliardi di euro, contando 5.885 interventi di somma urgenza. Ma per lavorare in maniera collaborativa ed efficace per raggiungere la stabilità – spiega Priolo, entrando nella polemica del dopo intervento di Galeazzo Bignami –, serve fiducia reciproca tra l’amministrazione regionale e il governo. “Se per le Marche sono andati sulla fiducia, devono andare sulla fiducia anche per l’Emilia-Romagna – continua Priolo, facendo riferimento all’alluvione del 15 settembre 2022 che ha colpito le Marche -. Al governo abbiamo presentato dal punto di vista economico complessivamente il danno di questo evento, sia per le somme urgenze e per quelli a lungo periodo sia per i danneggiamenti alle imprese e all’agricoltura”.

Il governo, quindi, “ha in mano un dossier completo sul danneggiamento complessivo di 8,8 miliardi di euro e di come il dato di 1,8 miliardi di euro di danneggiamenti pubblici sia afferente a seimila interventi che noi abbiamo già censito - prosegue la vicepresidente -. Questo deve far comprendere al governo che noi abbiamo già la completezza del dato”.

Dato che però verrà scomposto, sotto richiesta del dipartimento nazionale di protezione civile avvenuta venerdì scorso, per rappresentare specificamente “gli interventi in essere, in corso e quelli già terminati e per rappresentare gli interventi che dobbiamo fare nel più breve tempo possibile. Dei seimila interventi, abbiamo già fatto l’analisi di circa 515 milioni di euro di interventi in corso e stiamo lavorando all’affinamento degli interventi urgentissimi sulle infrastrutture stradali da realizzare nel più breve tempo possibile. Questa stima la riconsegneremo in modo anticipato: avremmo dovuto farlo in novanta giorni come richiesto dal codice di protezione civile, ma lo anticiperemo di 45 giorni”.

Il rapporto con il governo

Una classificazione più dettagliata e specifica dei dati per i danni individuati, secondo Priolo, dimostra un rapporto diffidente tra l’amministrazione regionale e il governo. “Davo per scontato che ci fosse fiducia rispetto al lavoro che stiamo facendo - evidenzia-. Esattamente come nell’ambito delle altre emergenze non è stato chiesto questo lavoro preventivamente, ma è stato stanziato un importo e poi presentato un piano degli interventi, io mi aspettavo che, poiché il commissario di governo individuato Bonaccini ha presentato uno stanziamento di cui necessita l’Emilia-Romagna di 8,8 miliardi, non si mettesse in dubbio la bontà del dato, anche perché abbiamo ricevuto file da tutti i comuni per 5885 mila interventi dei soli comuni a cui stiamo aggiungendo quelli dei gestori”. “In genere, viene fatto un decreto all’interno del quale si stanziano le risorse e successivamente noi presentiamo in maniera più dettagliata alla protezione civile il piano degli interventi, come è stato fatto per i dieci milioni, che sono stati stanziati e poi abbiamo presentato il piano degli interventi. Abbiamo chiesto all’incontro che abbiamo avuto al tavolo uno stanziamento all’interno del quale poi dopo presentare di volta in volta il piano degli interventi”, dice la vicepresidente.

Il governo

Per la ricostruzione si va verso un ddl: il governo, a quanto si apprende, lavora a un provvedimento per definire le procedure di ricostruzione nei territori colpiti da calamità dopo lo stato di emergenza. Un disegno di legge su questo tema dovrebbe approdare nella prossima riunione del Consiglio dei ministri, prevista giovedì pomeriggio. “La fiducia, quindi, noi la diamo, ma la pretendiamo anche, perché dal punto di vista della correttezza istituzionale se ci viene chiesta noi non siamo mai venuti meno alle attività che queste emergenze hanno chiesto nel passato ma che richiederanno anche nel futuro”, sostiene Priolo.

L’obiettivo

L’obiettivo è arrivare all’autunno senza preoccupazioni. “I 500 milioni in corso di interventi sono per mettere in sicurezza i corsi d’acqua ma anche le strade che in questo momento isolano le persone. Questi li abbiamo già spesi, ma non li riteniamo sufficienti perché sui corsi d’acqua dobbiamo irrobustire gli argini, i consorzi di bonifica devono rimettere mano agli impianti per smaltire le acque e sulle strade dobbiamo intervenire per evitare ulteriori isolamenti”.