REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Alluvione in Emilia Romagna, cosa chiede la Regione al Governo: ecco le quattro priorità

E’ stato stilato un documento da inviare all’Esecutivo della premier Giorgia Meloni che indica i punti chiave per affrontare in maniera efficace e opere più urgenti e la ricostruzione dopo il maltempo di settembre

Bologna, 1 novembre 2024 – La Regione Emilia Romagna fissa le priorità sull’emergenza post-alluvione e chiede la collaborazione del governo. La Regione, dopo l’incontro di ieri pomeriggio, ha messo nero su bianco i quattro punti necessari da inviare all’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni e al commissario Figliuolo per riuscire ad affrontare in modo efficace la questione legata al maltempo: l’approvazione immediata dei Piani speciali, il finanziamento già nel prossimo triennio di un primo stralcio degli interventi più urgenti, un adeguato stanziamento per gli stati di emergenza in corso e una gestione unitaria delle ricostruzioni legate ai danni dell’ultimo anno e mezzo.

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L'alluvione di settembre 2024 a Cotignola, nel Ravennate

Entrando più nel dettaglio, il documento condiviso sull’emergenza maltempo si concentra dunque su 4 punti. Il primo è l’approvazione immediata dei Piani speciali: la richiesta del Patto non è quella di avere a disposizione già nel prossimo triennio tutte le risorse previste per gli interventi contenuti nei Piani (pari a circa 4,5 miliardi di euro), ma di dotare subito l’Emilia-Romagna di una cornice condivisa, di medio termine, con le opere e gli interventi necessari a mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico e delle infrastrutture della mobilità e ambientali. I Piani sono stati già validati dai Ministeri competenti.

In secondo luogo, serve un primo stralcio di opere dei Piani stessi, già concordate in sede tecnica, con gli interventi più urgenti, bacino per bacino, da finanziare con la legge di bilancio all’esame del Parlamento. Il fabbisogno finanziario stimato ammonta complessivamente a 877 milioni di euro, così ripartiti: 161,8 per il 2025, 352,8 per il 2026 3 362,3 per il 2027. Da qui la richiesta a Governo e Parlamento di assicurare la copertura necessaria.

Il terzo step sarebbe un adeguato finanziamento degli stati di emergenza in corso, per assicurare la copertura dei costi sostenuti, degli interventi in somma urgenza già iniziati e da realizzare, del contributo di immediato supporto ai cittadini e alle imprese.

Infine, la ricomposizione unitaria della gestione delle ricostruzioni per dare organicità e omogeneità normativa agli interventi tanto della ricostruzione pubblica quanto di quella privata delle emergenze di settembre e ottobre 2024 rispetto a quella del maggio 2023.