FRANCESCO MORONI
Cronaca

Alluvione Emilia Romagna, Curcio e de Pascale: “I soldi ci sono, ora cambio di passo sulle opere”

Il presidente regionale e il commissario sui rimborsi ai privati: “Sono arrivate poche domande, bisogna rivedere le procedure di anticipo e saldo”. Lista di proposte da centrodestra e Rete Civica

Bologna, 28 gennaio 2025 - “Sulle opere pubbliche per la ricostruzione serve un cambio di passo, altrimenti quelle finanziate dal Pnrr rischiano di saltare”. Michele de Pascale, presidente della Regione, e il neo commissario Fabrizio Curcio fanno il punto sul post alluvione in Assemblea legislativa, sottolineando l’esigenza di un’accelerata e di mettersi al lavoro anche mentre si è consapevoli che “le alluvioni continueranno”. 

Il commissario per la ricostruzione post alluvione in Regione con il governatore Michele de Pascale (a sinistra): "Dobbiamo essere coscienti che mentre noi lavoriamo gli eventi continuano"
Il commissario per la ricostruzione post alluvione in Regione con il governatore Michele de Pascale (a sinistra): "Dobbiamo essere coscienti che mentre noi lavoriamo gli eventi continuano"

Il governatore de Pascale: “Serve una strada diversa”

“Di fronte ad eventi di questa portata non si schivano le pallottole come in ‘Matrix’ - le parole usate da de Pascale -, eppure la reazione della Repubblica è stata insufficiente. La responsabilità è stata tutta della Regione? È legittimo pensarlo. È tutta del Governo? È altrettanto legittimo pensarlo, ma continuare in questo dibattito non è produttivo. Serve una strada diversa, essere consapevoli che avremmo potuto fare meglio, me compreso: ora abbiamo la necessità di apportare cambiamenti".

Curcio: “Risarcimenti? I soldi ci sono, mancano le domande”

A cominciare da alcuni ‘colpi di cacciavite’ sulle domande di risarcimento e dal fatto che le risorse per la parte privata ‘ci sono’, anche se le domande dei cittadini continuano ad essere poche: “Sappiamo che ci sono 1,9 miliardi a disposizione: 1,2 miliardi sulla parte della contabilità speciale, quindi a uso del commissario, e 700 milioni sul credito d'imposta - puntualizza Curcio -. Rispetto alle domande potenziali, 2.500 sono troppo esigue. Su questo dobbiamo lavorare, serve migliorare la procedura, rivedendo anche il meccanismo dell'anticipo e saldo”.

Gestione unificata dei disastri del 2023 e del 2024

Un’altra priorità continua a essere quella di “una gestione unificata” dei disastri del 2023 e del 2024: “Non ci si salva senza interventi strutturali di difesa del territorio - insiste de Pascale -. Per questo serve uno scatto e servono interventi di grandi dimensioni, bacino per bacino. Questa è la parte che ha funzionato meno, non è solo questione di soldi. Il vero tema è l'enpowerment delle strutture amministrative. A prescindere dalla compagine politica che governa, nessun Comune è in grado di moltiplicare le opere pubbliche a invarianza della propria struttura. Abbiamo l'esigenza di definire insieme una capacità diversa di far cadere a terra le opere a supporto dei piccoli Comuni e della struttura regionale, che finora ha lavorato come nella gestione dell'ordinario. E questo non è possibile. Ci sono 90 milioni di euro? Definiamo quelli, e poi ne chiediamo al Governo altri 90, in una logica di programmazione".

“Gli eventi continuano, rafforziamo la resilienza del territorio”

"Dobbiamo essere coscienti che mentre noi lavoriamo gli eventi continuano - prosegue Curcio -, per questo, mentre saremo al lavoro per migliorare la resilienza del territorio, vanno rafforzati i sistemi di protezione civile. È il mio secondo giorno formale da commissario, ma non abbiamo certo atteso la 'carta' per confrontarci: il cambio del commissario non ha portato a fermare le macchine. Abbiamo preso un tempo breve per fare proposte, integrazioni e miglioramenti dei processi in corso, ma non in una logica del prima e del dopo. Non si tratta di cambiare l'impostazione, ma di capire se le cose fatte hanno avuto la ricaduta che noi volevamo o servono modifiche".

Elena Ugolini: “Ecco le nostre proposte”

Sul tema anche le opposizioni, che hanno presentato un documento scritto con una serie di proposte “semplici, ma fondamentali”. “Ci saranno altri eventi climatici e dobbiamo preparaci: questo si fa con il lavoro quotidiano di manutenzione di fiumi, canali e rii e facendo quelle opere che si dovevano fare già dal 2020 - puntualizza Elena Ugolini, leader di Rete Civica -. Continuare a negare questo significa impedire una prospettiva futura che renda possibile nel nostro territorio il governo delle acque. Una delle proposte è molto chiara: serve un’autorità di bacino che vada oltre la suddivisione amministrativa delle province”.

Vignali (Fi): “Si parta da ciò che non è stato fatto”

“Il presidente ha parlato dicendo che tutta la Repubblica ha sbagliato, ma noi siamo qui e parliamo della Regione - incalza Pietro Vignali, capogruppo di Forza Italia -: negli ultimi 20 anni le politiche di gestione del territorio sono state fallimentari, nonostante le fragilità fossero chiare. Anche noi crediamo che serva un cambio di passo, ma deve partire necessariamente da quello che non è stato fatto”. “De Pascale non ci convince con toni dolci, vanno fatte le opere”, sferza Marta Evangelisti (capogruppo di FdI), mente per il leghista Tommaso Fiazza bisogna “smettere con l’ambientalismo ideologico da salotto”.