Bologna, 4 luglio 2023 – “Chiederemo al commissario Figliuolo un incontro per fine agosto o per i primi di settembre, perché le rappresentanze del Patto vogliono che incontriamo di nuovo il commissario, insieme al sottoscritto, come tavolo di rappresentanza delle parti sociali e istituzionali dell’Emilia-Romagna”.
Il presidente regionale Stefano Bonaccini, dopo aver convocato i referenti del Patto Regionale, ha le idee chiare su come proseguire la linea di collaborazione con il commissario alla ricostruzione, chiedendo un confronto “come quello che ci fu un mese fa quando ancora il generale Figliuolo non era formalmente il commissario”, specifica Bonaccini.
Il fronte delle risorse
Adesso, però, bisogna ragionare sulle risorse disponibili, che devono essere impiegate per garantire una ripartenza netta e celere ai territori colpiti dal dissesto idrogeologico. La stima dei danni effettuata dalla Regione conta 8,8 miliardi di euro. Nel trasmettere la richiesta a Bruxelles per l’attivazione del fondo di solidarietà europeo, “il governo ha indicato in 8,5 miliardi di euro i danni in questo caso diretti – aggiunge il governatore -. Avevamo consegnato tutti insieme, lavorando giorno e notte, in tempi molto veloci, il danno stimato di 8,8 miliardi di euro. E alla fine è certificato anche dal governo che sono almeno 8,5 miliardi di euro di danni diretti, e poi ci sarebbero anche quelli indiretti”. La speranza di un aiuto concreto da parte dell’Unione Europea non intende spegnersi. “Von Der Leyen ha detto che avrebbero lavorato per consegnarci una parte di risorse: confidiamo che qualche centinaio di milione di euro possa arrivare anche da lì”, confessa Bonaccini. Ma la preoccupazione, al momento, c’è. “La preoccupazione che stamattina ho registrato e che espliciteremo al governo e al commissario è che per i prossimi tre anni ci sono poco più di quattro miliardi di euro, consegnati alle tre Regioni, quindi a fronte di circa 9 miliardi di euro di danni, siamo alla metà delle risorse che servirebbero”. I fondi sono insufficienti.
La proposta del governatore
Secondo il presidente Bonaccini, dei 900 milioni messi a disposizione per gli ammortizzatori sociali e il fondo di solidarietà di 300 milioni per chi aveva il 10% di fatturato in export, non tutti sono stati utilizzati. Potrebbe esserci, quindi, a disposizione “più o meno un miliardo di euro –sottolinea Bonaccini – per fini che sono altri rispetto a quelli per cui meritoriamente il governo li aveva previsti”.