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Alluvione in Emilia Romagna e delocalizzazioni: chi dovrà lasciare la sua casa

Il presidente della Ragione de Pascale è tornato a parlare dei lavori post maltempo: “Si tratta di un’ordinanza molto urgente. Stiamo parlando soprattutto delle zone collinari e di quelle abitazioni che sono di fatto dentro la golena del fiume. Attendiamo a giorni il decreto che dovrebbe fondere le due emergenze, quella del '23 e del '24”

Il governatore Michele de Pascale è tornato a parlare dell'ordinanza sulla delocalizzazione delle case a rischio alluvione in Emilia Romagna

Il governatore Michele de Pascale è tornato a parlare dell'ordinanza sulla delocalizzazione delle case a rischio alluvione in Emilia Romagna

Bologna, 18 marzo 2025 - Il presidente della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale torna a parlare dell'ordinanza sulla delocalizzazione delle case a rischio alluvione in Emilia Romagna.

Ordinanza sulle delocalizzazioni

"E' chiaro - ha detto ribadendo la necessità di un provvedimento ad hoc e a stretto giro - che un'altra ordinanza molto urgente è quella delle delocalizzazioni". Il governatore ha parlato dei lavori post alluvione a margine di un'iniziativa dei vigili del fuoco a Bologna.

"Ogni volta che lo diciamo - sostiene - parte la polemica: 'Vogliono delocalizzare invece di mettere in sicurezza il territorio'. Non si parla di questo. Peraltro le delocalizzazioni in pianura non hanno senso perché tutta l'area esterna agli argini è tutta nella stessa condizione di pericolo: i fiumi attraversano le città".

Zonizzazione delle Aree a Rischio

Quindi, spiega il presidente, "stiamo parlando soprattutto delle zone collinari e di quelle abitazioni che sono di fatto dentro la golena del fiume, per cui se il fiume si alza sopra un certo livello è impossibile proteggerle perché sono dentro l'area di pertinenza fluviale".

In questi casi, afferma de Pascale, "è doveroso e sensato offrire la possibilità alle persone non di poter ristrutturare tutte le volte, per poi aspettare la piena successiva, ma di poter avere un indennizzo e magari poter spostare la casa o investire per avere una casa in una posizione più sicura".

Interventi Recenti e Futuri

L'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia-Romagna nei giorni scorsi, precisa ancora de Pascale, è stata "di minore intensità" rispetto a quelle precedenti. "Ma questo non ci deve portare a facili entusiasmi o a ottimismi ingiustificati - avverte il presidente - dobbiamo però dire che tutti gli interventi fatti, le manutenzioni e i rifacimenti degli argini hanno dato buona prova".

Anzi, sottolinea de Pascale, "le criticità che abbiamo avuto, ad esempio per il Lamone a Bagnacavallo, sono legate a quelle parti del territorio su cui ancora non si era intervenuti perché si sarebbe dovuto agire coi Piani speciali. Ora invece è necessario fare un intervento subito". Altri problemi, aggiunge il governatore, si sono registrati "nelle zone collinari". Da qui la necessità di arrivare alle delocalizzazioni.

Cooperazione Istituzionale

Il governatore ha poi parlato di una telefonata avuta con la premier Giorgia Meloni. "Ci ha espresso solidarietà e con il commissario Curcio stiamo lavorando molto bene: questo clima di maggiore coesione fra le istituzioni è importante, però i cittadini vogliono vedere i fatti, quindi adesso siamo tutti chiamati a trasformare questo clima di coesione istituzionale in un'accelerazione vera".

"Adesso - dice de Pascale - attendiamo a giorni il decreto che dovrebbe fondere le due emergenze, quella del '23 e del '24, per Bologna è molto rilevante, visto che i danni maggiori li ha avuti nel '24. Noi come Regione siamo impegnati a migliorarci e dare allerte tempestive e corrette, sempre col principio di precauzione. Io ho fatto il sindaco per tanti anni, ho preso i rimbrotti e proteste quando c'era l'allerta e l'evento non si verificava, ma ho sempre pensato che fosse mio dovere prendere quei rimbrotti perché la tutela delle persone è fondamentale".