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Trekking in Appennino tra i ‘borghi più belli d’Italia’: ecco dove in Emilia Romagna

Quattro proposte per unire l’amore per la natura alla bellezza dei paesini nascosti (e premiati) in regione; e date le previsioni meteo, prepararsi a qualche ciaspolata

Trekking e ciaspolate in Emilia Romagna

Bologna, 24 febbraio 2023 – Escursione in montagna o pranzo di un borghetto storico?

Perché scegliere: l’Appennino, dalla provincia di Piacenza a quella di Rimini, custodisce tantissime perle storiche incastonate nella lunga striscia di creste montuose, tra boschi e ruscelli.  

E dato che è in arrivo freddo e neve, ecco qui di seguito 4 idee per fare trekking e ciaspolate tra i ‘borghi più belli d’Italia’ in Emilia Romagna.

Bobbio

Bobbio si trova nella parte più occidentale dell’Emilia Romagna, in Val Trebbia. Spesso soprannominato la “Montecassino del Nord”, questo storico borgo deve la sua fama all’antica Abbazia fondata nel 614 da San Colombano, un monaco irlandese che scese in Appennino e trasformò questo luogo in uno dei principali siti spirituali d’Italia.

Questo gioiello della Val Trebbia sulle colline piacentine è anche il luogo del cuore di uno dei cineasti più famosi della regione, Marco Bellocchio, che ha girato qui diversi film ed è direttore del Festival cinematografico di Bobbio. Tra le sue bellezze c’è l’iconico Ponte Gobbo che attraversa con le arcate il letto del fiume Trebbia.

Sono molti gli itinerari da percorrere intorno al paese: nella vicina località di San Cristoforo di Bobbio si possono visitare le cascate termali del torrente Carlone con una breve passeggiata. Qui in estate molte persone si fermano alle piccole pozze d’acqua per prendere refrigerio, ma d’inverno lo scenario restituisce uno bellissimo spettacolo naturale per chi percorre l’area.

Per chi vuole intraprendere invece un trekking più impegnativo, da Bobbio si può salire fino ai 1.460 metri del Santuario del VII secolo di Santa Maria in Monte Penice, da cui si possono ammirare anche le cime delle Alpi innevate. E date le previsioni, si può pensare di fare anche una ciaspolata al Passo Penice.

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Compiano

Sull’Appennino parmigiano, nel comprensorio dell’Alta Val di Taro, c’è poi Compiano, un suggestivo borgo medievale circondato interamente da una cinta muraria perfettamente conservata sopra cui erge un grande castello.

Tantissimi sono i cercatori che vengono qui, nei boschi circostanti, a procacciare i funghi; ma non mancano nelle circostanze sentieri per escursioni a cavallo, passeggiate o giri in mountain bike. Tra questi, c’è un percorso ad anello adatto davvero a tutti e che immerge il visitatore in uno scenario boscoso tipicamente appenninico: è lungo 8 km per 240 metri di dislivello sopra la piana di Isola.

Per raggiungerlo è sufficiente uscire dalle mura e seguire la strada verso Tornolo, prendendo lo svincolo per Case Ciabattini e la costa di Marzuola; infine, dopo circa un chilometro, sulla destra proseguire verso Premassato. Giunti alla località Isola, attraversati il borgo e un ponticello pedonale, si potrà risalire verso il castello di Compiano grazie ad un piccolo sentierino.

Fiumalbo

Eccoci in Appennino modenese. Immerso nel Parco del Frignano, a pochi chilometri dalla Toscana, c’è un piccolo borgo il cui centro storico fatto di case in sasso: è Fiumalbo. Non poteva che essere menzionato, considerando che in inverno diventa il paradiso per chi ama escursioni con le ciaspole e lo sci-alpinismo

Alle spalle di questo paesino non si può rimanere impassibili alla bellezza sovrastante del Monte Cimone, la vetta più alta dell’Appennino settentrionale. Immancabile è un’escursione tra boschi di faggi secolari a circa 450 metri e per la durata di 4 ore. Ecco il percorso.

Proseguendo dall’Alpe di Sara, a 1.366 metri, si imbocca una mulattiera, che incontra presto una capanna celtica: uno degli antichissimi edifici che ancora restano a memoria di quando questo antico popolo si insediò tra queste montagne. Di qui, su un viottolo tra muretti a secco, si seguono le indicazioni per il sentiero CAI 489 fino alla località Campile. Mezz’oretta di cammino e si arriva a un grande muro a secco costruito a protezione di un torrente, poi si prosegue lungo una pista da sci abbandonata.

Qui siamo ai 1.637 metri del Cristo dell’Alpe, un ampio pratone. Da qui si prosegue su un percorso che taglia il Monte Cimone all’ombra dei grandi faggi del parco, fino allo sterrato che da Doccia va verso Pian Cavallaro. Al punto di scollinamento si può ammirare una vista mozzafiato sul versante toscano. Dopodiché, per tornare al punto di partenza, basterà continuare sulla sterrata.

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Bagno di Romagna

Un’idea alternativa al trekking e allo sport può essere una giornata alle terme. Proseguendo verso l’Adriatico, giungiamo in Romagna. Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, c’è Bagno di Romagna, un centro termale dove godersi in totale relax l’Appennino romagnolo. Qui le acque termali sgorgano naturalmente a 45 gradi, e sono splendide in inverno quando sbuffano di vapore tra la neve.

Per un’escursione, si può proseguire nei pressi del borgo si trova il sentiero dell’Orchidea Selvaggia, un itinerario di 7,5 km che si percorre in circa 3 ore di cammino. Il suo nome viene dalle fioriture che in primavera impreziosiscono il sottobosco con orchidee selvatiche. 

Dai giardini pubblici si possono seguire le indicazioni per il sentiero degli Gnomi e per il sentiero CAI 167B. Si giunge quindi a una radura con delle installazioni, dopodiché si prosegue sul 167B verso due casottini in legno. Da qui si raggiunge facilmente un punto da cui si può godere di una magnifica vista su Bagno, prima di risalire verso i ruderi di Pian Basilica.

Si prende poi il sentiero CAI 161 e si prosegue in direzione Poggio Vitine tra pianori e boschetti. Qui, il sentiero 161 si abbandona nei pressi di un cartello che indica “Va di Bagno Trek”, dove si prende la sinistra in direzione di un altro punto panoramico.

Dopo aver seguito una biforcazione del 161 intorno a Poggio Pian delle Riti, si svalica e successivamente si discende verso il punto d’inizio puntando verso Poggio Vitine. Dopo un circa un chilometro si rincontra il sentiero imboccato all’andata per ritornare a Bagno di Romagna.