Sono tante le storie che riguardano la rocca di Castrocaro. Su tutte, una è datata 1554: a quel tempo l'antichissimo maniero sulla rupe era un presidio militare e al comando della guarnigione si alternavano ogni 4 o 5 anni i castellani fiorentini con i loro soldati. Quell'anno faceva parte della guarnigione anche Giovanni, nel ruolo di fuochista. Il suo compito era mantenere sempre acceso un fuoco, per qualsiasi bisogno, giorno e notte. Ma una mattina il fuoco fu trovato spento e per quella mancanza Giovanni venne punito con la reclusione in catene per quattro settimane nelle segrete in fondo alla torre, a pane e acqua. Tutte le mattine una sentinella scendeva cento scalini e gli portava una ciotola d'acqua e un pezzo di pane. Così fu per sei giorni, poi la sfortuna lo raggiunse. Accadde infatti che il castellano morì repentinamente e da Firenze giunse un nuovo castellano con i propri soldati, che diedero il cambio a quelli presenti. Nessuno informò i nuovi arrivati che giù nel profondo della torre c'era Giovanni che doveva terminare di scontare la sua pena. Lo trovarono sei mesi più tardi, quando due guardie portarono un altro sfortunato nelle segrete. Le sue invocazioni si udirebbero ancora oggi, durante le notti caratterizzate da forti folate di vento.
Cosa FareCastelli stregati in Emilia Romagna: dove aleggiano leggende