Bologna, 23 dicembre 2023 – L’importante è partecipare anche se è meglio vincere. Ma con la neve e il clima instabile si fa di necessità virtù. L’Appennino emiliano dopo qualche giornata di “prove di trasmissione” con la nevicata del ponte dell’Immacolata a inizio dicembre, pur a scartamento ridotto cerca di piantare la bandiera dello sci per le vacanze di Natale.
Si parte piano ma si parte, il sipario bianco in Emilia Romagna si alza solo, e non del tutto, al Corno alle Scale (Bologna) e al Monte Cimone (Modena) grazie alle basse temperature che hanno permesso nei giorni scorsi di produrre neve artificiale (ottima) con impianti di ultima generazione. Il ventaccio di questi giorni, dicono gli operatori degli impianti di risalita, dà qualche pensiero ma la programmazione dell’apertura di alcune piste non dovrebbe saltare.
Il Consorzio del Monte Cimone (65km di piste quando è a pieno regime) conferma l’apertura da oggi di alcuni impianti nell’area di Passo del Lupo: seggiovia Faggio Bianco che serve la pista Betulla, seggiovia Lamaccione che consente di sciare sulla pista Beccadella sud, il tappeto dei maestri con campo scuola per i bambini, una truppa sempre numerosa in Appennino. Al Lago della ninfa dovrebbero funzionare la seggiovia e la pista 7, al Cimomoncino di Fanano la seggiovia sei posti per la pista delle Marmotte e il tappeto mobile per il campo scuola, alle Polle di Riolunato il tappeto per il campo scuola Pollicino e la seggiovia sei posti per la pista Sette fontane. Il Consorzio aggiunge che sono garantiti i collegamenti Passo del Lupo-Lago Ninfa e Passo del Lupo-Cimoncino, chiuso il collegamento Passo del Lupo-Polle di Riolunato. "Le tariffe degli ski pass per il momento sono scontate e sul sito www.cimonesci.it sono disponibili tutte le informazioni", dice il presidente del Consorzio Luciano Magnani. Che aggiunge: "Abbiamo accumulato tanta neve realizzata col nuovo impianto di innevamento, costato 4 milioni di euro, ora la stiamo spandendo sulle piste. Ci aiuta molto l’attività di tre gatti, i veicoli per la preparazione delle piste, in grado di misurare in tempo reale l’altezza del manto bianco per renderlo omogeneo".
Sul fronte delle presenze alberghiere c’è moderato ottimismo. "Certo i turisti sono prudenti e attendono la situazione della neve, ma tutto sommato le presenze sono accettabili", dice Patrizia Burchi, titolare dell’Hotel Capriolo di Sestola e vice presidente degli albergatori. "L’Appennino anche senza una situazione ottimale della neve offre altre opportunità come il trekking con un servizio guide disponibile sui quattro comuni del Cimone. E con la neve le passeggiate con le ciaspole offrono emozioni impareggiabili".
Anche al Corno alle scale si aprono le danze sulla neve. "Per ora si parte a scartamento ridotto – dice Tommaso Palmieri, della società di gestione degli impianti – apriamo il tappeto mobile del campo scuola e la pista Polla ma speriamo di aggiungere la pista slalom. Abbiamo accumulato la neve artificiale che poi è stata spalmata. La sciabilità delle piste è buona. Poi nei prossimi giorni ci sono eventi in programma nei rifugi Le Rocce, La Malga e Chalet delle terme, che i turisti conoscono bene. L’importante è partire". Anche da queste parti lo ski pass per ora è scontato: 25 euro il giornaliero, mattinale e pomeridiano 15 euro. Anche al Corno in attesa della neve chi vuole optare per il trekking invernale ha disposizione itinerari e guide.
Intanto le buone notizie arrivano con uno sguardo alla stagione passata. Sono già disponibili quattro milioni di euro per indennizzare le imprese del turismo invernale danneggiate dalla scarsità di neve. Soldi che fanno ritrovare il sorriso alle sei società che gestiscono impianti di risalita e a 67 imprese (alberghi, campeggi, rifugi, ristoranti, bar) che hanno beneficiato del bando gestito da Unioncamere Emilia-Romagna. Un risultato ottenuto dalla Regione con ok del governo razionalizzando parte delle risorse dell’emergenza Covid.
Il calo di fatturato dell’inverno scorso è stato di due milioni e 54mila euro per gli impianti di risalita, di 627.930 euro per gli alberghi e di un milione e 25mila euro per la ristorazione. Le imprese beneficiarie che gestiscono impianti di risalita sono nelle stazioni sciistiche del Cimone (Sestola, Montecreto, Riolunato, Fanano-Modena), di Piane di Mocogno (Lama Mocogno - Modena), di Schia ( Tizzano Val Parma - Parma), di Cerreto Laghi (Ventasso - Reggio Emilia), di Corno alle Scale (Lizzano in Belvedere - Bologna) e di Passo Penice (Bobbio - Piacenza).