LORENZO FRASSOLDATI
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I migliori vini dell’Emilia Romagna secondo la guida del Gambero Rosso: ecco dove sono

È successo per la regione nella guida Vini d’Italia 2024 stilata dal Gambero Rosso: quindici corone divise tra Emilia e Romagna. Assente Bologna

I vini migliori dell'Emilia Romagna secondo il Gambero Rosso: la classifica

Bologna, 24 ottobre 2023 – Emilia-Romagna divise da un trattino ma unite dal vino. Lo confermano i premi più ambiti dal mondo del vino, i Tre Bicchieri del Gambero rosso nella guida Vini d’Italia 2024. Le corone totali sono 15, una in più dell’anno scorso, con l’Emilia (potenza del Lambrusco) che calcia e segna 8 rigori contro i 7 della Romagna.

E il Lambrusco, soprattutto nella versione Sorbara, è il vero goleador della nazionale dei vini emiliana: 7 degli 8 riconoscimenti sono ascrivibili a questo vitigno e quattro dei sette sono Sorbara Doc. Eccoli: Lambrusco di Sorbara Brut In Purezza Silvia Zucchi 2022, Zucchi; Lambrusco di Sorbara Brut Rosé del Cristo Metodo Classico 2020, Cavicchioli; Lambrusco di Sorbara Brut Rosé M. Cl. 2018, Cantina della Volta; Lambrusco di Sorbara Leclisse 2022, Alberto Paltrinieri.

I non-Sorbara sono divisi tra Modena e Reggio: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Vini del Re 2022, Cantina Sociale Settecani; Lambrusco Salamino di Santa Croce Dedicato ad Alfredo Molinari, Cantina di Carpi e Sorbara; e, per finire in gloria, il Lambrusco Reggiano “Concerto 2022” di Ermete Medici & Figli che strappa il suo 15° Tre Bicchieri consecutivo, un record per queste bollicine da uve (bio) Salamino della tenuta La Rampata, davvero conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Gli altri territori emiliani del vino (Parma, Bologna, Ferrara) restano a bocca asciutta. Spunta in dirittura d’arrivo Piacenza con una new entry: le bollicine metodo classico “Il Pigro Dosaggio Zero” di Cantine Romagnoli di Villò di Vigolzone (Valnure), blend di Pinot Nero (60%) e Chardonnay.

Dal confine con la Lombardia alla Romagna del Sangiovese con l’esplosione delle 16 Sottozone che stanno ridisegnando la geografia del rosso romagnolo all’insegna di territorialità e finezza. Ma c’è un’altra sorpresa: la conferma dell’anima bianchista romagnola, incardinata sull’Albana secca. Le corone del Gambero premiano infatti due Albane dell’Imolese: Romagna Albana Secco “Codronchio 2021” di Fattoria Monticino Rosso e Romagna Albana Secco “Vitalba 2022” di Tre Monti.

Da Imola in giù i premi virano sul rosso. Confermato il dinamismo del territorio di Modigliana con due premi: il Romagna Sangiovese Modigliana “Tramazo 2020” di Mutiliana, il brand del giornalista-degustatore Giorgio Melandri che conferma l’exploit dell’anno scorso; e la conferma di Villa Papiano col cru “Vigna Beccaccia 2021”, ennesimo gol messo a segno dal winemaker Francesco Bordini. Torna sul podio il territorio faentino con il Romagna Sangiovese Marzeno Sup. “Poggio Vicchio 2021” di Fattoria Zerbina; e si rivede un altro territorio storico del Sangiovese di alta qualità, Predappio, col Romagna Sangiovese Predappio “Le Lucciole” Riserva 2020 di Chiara Condello.

Infine i colli di Rimini col Romagna Sangiovese Superiore “Sole Rosso” Riserva 2020 di Enio Ottaviani.