MARTINO PANCARI
Emilia Romagna

Alluvione, dopo Figliuolo. Il Pd: "Fate de Pascale". FdI: "No al governatore"

Fumata nera da Roma, ma la decisione arriverà entro fine anno. Spunta una nuova ipotesi: ballottaggio fra un militare un tecnico civile

Con un occhio puntato a Roma, la polemica sul dopo Figliuolo come commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna non si placa. Ieri si è svolta l’ultima riunione dell’anno del Governo ma non è uscita la fumata bianca, come molti pensavano. Lo schieramento è ormai noto: il governatore Michele de Pascale – e lo ha detto apertamente a Giorgia Meloni – vorrebbe avvocare a sè quel ruolo. Meloni prende tempo ma pare di capire che il disegno suo e del Governo sia un altro. Si parla da giorni di un altro militare a capo della ricostruzione, e il pole position ci sarebbe il generale Mauro D’Ubaldi, comandante logistico dell’esercito, lo stesso ruolo che ricopriva Figliuolo prima di occuparsi dell’emergenza in Emilia-Romagna. Un altro generale, Mauro Riccò, è fra i papabili.

Alluvione, dopo Figliuolo. Il Pd: "Fate de Pascale". FdI: "No al governatore"
Il PASSATO Stefano Bonaccini, ex governatore, e Francesco Paolo Figliuolo, ormai ex

Ma si dice anche che nelle ultime ore la premier e il suo staff starebbero prendendo in considerazione anche un’altra ipotesi: dare l’incarico a un tecnico, diciamo così civile: quindi non un soldato, ma neanche un politico. La scelta comunque dovrà avvenire al più presto, visto che Figliuolo scade a fine anno.

In queste ore, in Emilia-Romagna, si stanno sparando le ultime cartucce, anche se da settimane volano i fuochi d’artificio (la Cgil l’altro giorno ha detto: "Se nominano un nuovo generale c’è da mettersi le mani nei capelli"). Ieri si è schierato lo stato maggiore del Pd: "Per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna è indispensabile un cambio di passo. Il Governo non sprechi questa occasione. Le proposte del presidente Michele De Pascale che vuole ridefinire lo schema di gioco, senza fare un braccio di ferro col Governo, vanno nella direzione giusta: una governance rinnovata che tenga insieme il centro e il territorio" ha detto Paolo Calvano, capogruppo del Pd in Regionea.

"Finora lo schema non ha funzionato :– ha detto invece de Pascale - ma il problema non è stato Figliuolo e sostituirlo con un altro senza rivedere norme e struttura è inaccettabile. Se la soluzione sarà dunque un nuovo militare come commissario "allora il governo non potrebbe avere il consenso della Regione". "L’obiettivo - spiega Calvano - è una struttura dedicata alla ricostruzione, attiva h24, guidata dal presidente di Regione e affiancata da una figura di coordinamento presso Palazzo Chigi"

Il gruppo consigliari del Pd della Romagna hanno lanciato una sorta d’appello chiedendo la nomina a commissario di de Pascale.

Fratelli d’Italia risponde picche e i meloninai mettono un veto. "Irricevibile la proposta del Pd" afferma la capogruppo Fdi in Regione, Marta Evangelisti, che aggiunge: "Le scelte te regionali sulla cura e la prevenzione del territorio hanno comportato i disastri a cui oggi il Governo deve rimediare".

"Il modello virtuoso di gestione del territorio del Pd non esiste, se non nei fumetti" attacca Massimiliano Pompignoli, ex consigliere regionale della Lega e oggi consigliere comunale Fdi a Forlì. "Se il modello di governance regionale efficace, tempestivo ed efficiente a cui si riferisce il Pd forlivese è quello dell’alluvione di Villafranca del 2019 e dei primi acconti liquidati ai residenti tre anni e mezzo dopo la rottura del Montone, c’è poco di cui vantarsi".