Macerata, 30 maggio 2020 - Mentre si attende ancora l'ufficialità della data del voto, che comunque, dovrebbe essere a metà settembre, torna ad aprirsi la già sofferta vicenda del condidato alla presidenza della coalizione del centro sinistra. Luca Ceriscioli, grande mattatore dell'emergenza covid, dopo avere fatto da poco un passo indietro ("torno a fare il professore", ha dichiarato) ora ne fa uno e mezzo in avanti.
"Sono sempre a disposizione senza alcun atteggiamento sdegnoso", ha risposto al cronista dell'Ansa sull'ipotesi che il centrosinistra marchigiano possa tornare a chiedergli di candidarsi alle prossime elezioni regionali. Ceriscioli, a Castelsantangelo sul Nera, dove ha partecipato alla riapertura di un albergo-ristorante dopo il sisma del 2016, ha ricordato che il suo passo indietro "è stato dettato dal fatto che la coalizione non si aggregava attorno al mio nome".
Dopo un lungo e aspro dibattito interno, alla fine si era trovata una sofferta convergenza sul nome dell’attuale sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, che è anche presidente dell'Anci Marche. Ma ora 'il Cè', come viene affettuosamente chiamato, scompagina di nuovo tutto. "E' importante arrivare alle elezioni con la massima coesione così che il nuovo presidente possa lavorare con il più ampio sostegno", ha aggiunto il governatore. Che ha evidenziato anche il ruolo della Regione nell'emergenza Covid:
"Ha avuto un ruolo più attivo rispetto al sisma, dove siamo stati costretti solo a rispettare le norme che sono arrivate dal governo centrale". Un endorsement a favore della ricandidatura di Ceriscioli alla guida del centrosinistra arriva dall'assessore regionale all'Ambiente Angelo Sciapichetti: "Senza nulla togliere a Maurizio Mangialardi - ha detto - credo che il Pd in primis e l'intero centrosinistra debbano chiedere a Ceriscioli di ricandidarsi. Dopo l'emergenza Covid - ha aggiunto l'assessore - c'è bisogno di qualcuno che dia continuità alla guida della macchina dell'emergenza e non possiamo permetterci nessuno stop".