Ancona, 14 agosto 2020 – Nonostante manchi poco più di un mese alle elezioni regionali delle Marche, e le forze siano schierate da tempo sul campo, si discute ancora dell'alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. Ed è un esponente dem, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, a rilanciare l'ipotesi. “Ipotesi priva di ogni fondamento”, la replica dal fronte grillino.
"Sapevo che a Pesaro avremmo anticipato i tempi con Francesca Frenquellucci e i 5 Stelle pesaresi. Tra l'altro le cose qui stanno andando molto bene. Ora basta tentennamenti, si faccia l'alleanza nelle Marche per Maurizio Mangialardi presidente”, chiede Ricci, che sfrutta il via libera dalla piattaforma Rousseau alle alleanze del M5S con i partiti tradizionali per le amministrative.
Cerca di convincere così i pentastellati: “I 5stelle diventino protagonisti di un progetto di rinascita della Regione dopo l'emergenza Covid: ticket Mangialardi-Mercorelli e andiamo a vincere".
Il problema è che Mercorelli, candidato grillino alla presidenza della Regione Marche, non ne vuole sapere: “Un eventuale accordo elettorale con il Pd riguarderebbe le Comunali da quanto posso apprendere, ma se dovesse coinvolgere le Regionali non sarà certo fatto con il sottoscritto che ha una parola sola. Va bene essere uomo di partito, ma prima viene l'uomo”. “L'accordo, comunque, è un'ipotesi che non prendo nemmeno in considerazione - sottolinea - meno che mai con l'attuale candidato del Partito democratico".
Gli fa eco il senatore marchigiano e facilitatore M5s in regione, Giorgio Fede: “Le ipotesi di un accordo sono prive di ogni fondamento”. “Indicazioni Di Maio? Sono riferite solo alla circostanza del voto su Rousseau - chiosa Fede, citando il voto a favore di accordi tra M5s e 'forze tradizionalì – il riferimento è alle Comunali e non alla Regionali, un concetto estrapolato e applicato alle Regionali che sono il tema attuale”.
“I temi e le azioni per migliorare le marche – attacca - non è fare un accordo a prescindere. Sarebbe stato fattibile se passato per un percorso condiviso, accettato e con interesse reciproco”. “La votazione - spiega - apre all'accordo con forze politiche alle Comunali laddove ce ne fossero le circostanze, non un'apertura a prescindere, altrimenti insieme a civiche”. “A Macerata e Fermo – annuncia - andremo per la prima volta con il supporto di altre liste”. “Laddove ci sia convergenza idee, azioni, opinioni e condivisione sulle figure, - afferma Fede - non siamo una forza ottusa che prescinde da tutte le proposte. Nelle Marche non si è verificato questo presupposto”. “Manca una settimana alla presentazione delle liste - osserva -, al di là delle previsioni giornalistiche non sarebbe compatibile neanche con i tempi minimi di organizzazione e non c'è stato il discorso di base”.