Ancona, 22 febbraio 2020 - Se la ricerca doveva essere per un candidato civico, capace di aggregare tutti, probabilmente non è finita. Tanto che il segretario regionale del Pd, incaricato direttamente dal leader nazionale Nicola Zingaretti, ha deciso di prendere altro tempo. Almeno fino alla direzione regionale del Pd in programma lunedì sera. Sul suo tavolo gli alleati, più o meno cespugli, del centro sinistra hanno trovato i nomi già noti da Roberto Oreficini a Sauro Longhi. Passando per Gino Sabatini. I primi due appaiono quelli ancora in corsa, con però diverse valutazioni da parte degli alleati. Ma se l’esperto di protezione civile non ha incontrato nessun veto, l’ex rettore, indicato come vicino al Movimento 5 Stelle, ha incontrato i dubbi dei Socialisti da una parte, dei Civici dell’altra e anche dalla mini alleanza tra Italia Viva, Azione e + Europa, che hanno invece puntato su un altro ex rettore, Flavio Corradini di Camerino.
«Noi abbiamo anche indicato Lucia Annibali – dicono i renziani –, e ribadito che se il Pd ritira fuori la sindaca Valeria Mancinelli da noi non avrà controindicazioni". Sarà un caso ma il Pd nazionale ha appena avvio un sondaggio a livello regionale sui candidati. Mentre sarà un altro caso ma nei nomi di possibili candidati a governatore, è spuntato, a fianco ed in alternativa alla Mancinelli, anche il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, che alcune citazioni le ha ottenute dagli alleati. Mangialardi potrebbe essere anche l’uomo che incasserebbe il via libera di Luca Ceriscioli che ha accettato il percorso di Gostoli, dicendo che "se trova un civico che può andare bene a tutti, è giusto provarci". Insomma è Gostoli che deve valutare se la possibile unanimità su Oreficini può bastare a convincere l’interessato oppure Longhi può avere una spinta da un accordo con i 5 Stelle al quanto complicato. C’è chi ipotizza che il percorso del segretario regionale diventerà molto arduo fino a poter rischiare di essere commissariato dal nazionale. Soprattutto se non troverà candidati civici disponibili e senza veti. A quel punto la politica si riapproprierà delle scelte, ma è difficile che saranno fatte a livello regionale. L’operazione pro Mangialardi passa invece a questo livello, ha dalla sua parte tutta la maggioranza del partito, un Luca Ceriscioli sfinito dai giochi e giochini, compreso il vero di Zingaretti.
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«L’obiettivo di Gostoli – dice Ceriscioli – è importante, vedremo lunedì quelli che saranno i risultati. Se il nome non arriverà, il Pd regionale deciderà".Gostoli ha registrato "uno "spirito unitario. Abbiamo aperto un confronto con gli alleati per costruire una candidatura unitaria della coalizione di centro sinistra, - fa sapere Gostoli - capace di avere consenso oltre il nostro campo e aprire una nuova fase per le Marche. Ci rivedremo a stretto giro".
Il percorso di una scelta civica sembra a questo punto vincente, mentre una candidatura politica appare tutta da scoprire, anche se Maurizio Mangialardi può essere il candidato di un Pd marchigiano che vuole dire la sua, compreso Luca Ceriscioli. "Negli incontri Sono emerse da più parti – riferisce il segretario Pd Marche – ipotesi di personalità che potrebbero rappresentare la coalizione, competitive e autorevoli, alcune delle quali è possibile verificare solo con una larga convergenza dell’alleanza".
In particolare Gostoli ha incontrato: Socialisti, Verdi e Civici di "Uniti per le Marche", Articolo Uno, Italia Viva, Azione, Più Europa, la lista civica "Presenza Popolare" e la lista civica "Le Nostre Marche" con Demos, Popolari e Italia in Comune. Nei giorni scorsi il segretario Pd aveva visto anche Alessandro Seri, coordinatore Diem25 Marche, l’associazione transnazionale, che ultimamente ha promosso insieme ad altre realtà la lista "Emilia-Romagna Coraggiosa" di Elly Schlein. Nasceranno anche le Marche Coraggiose? © RIPRODUZIONE RISERVATA