Ancona, 19 febbraio 2020 - "Le condizioni per una mia candidatura non ci sono mai state. Non voglio essere un problema, se ritenuta utile volevo dare una mano: evidentamente no, quindi nessun problema. Io adesso sono fuori. Chi deve decidere, decida: a Pesaro o a Roma che sia. Ma che si decida davvero per il candidato migliore. ". E' netta la posizione di Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, che una parte del Pd sostiene - o voleva sostenere .- come candidata alla presidenza delle Marche nelle prossime elezioni regionali. Una candidatura in alternativa a quella del governatore uscente Luca Ceriscioli. Ma Mancinelli è chiara: "Il governatore uscente è convinto di essere il candidato migliore e quello che può vincere. il gruppo dirigente del Pd o per lo meno la maggior parte di loro, condividono questa visione". Quindi partita chiusa per Mancinelli. Resta dunque aperta la partita del nome del candidato del centrosinistra.
Ecco la diretta Facebook della sindaca di Ancona:
Ultimatum anche dal governatore uscente, Luca Ceriscioli. ""Dobbiamo chiudere questa settimana. Oltre sabato non possiamo andare", ha detto dopo il confronto con il segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli, ed il suo vice, Fabiano Alessandrini. "Ieri ci siamo messi d'accordo sul fatto che bisogna stringere perché di tempo n'è passato veramente tanto - dice Ceriscioli -. Abbiamo condiviso il punto che dobbiamo arrivare rapidamente a una conclusione perché non possiamo trascinare oltre questa situazione che logora tutti quanti. Questa è l'ultima settimana con i 'fuochi d'artificio' almeno quelli per cui parliamo solo di noi stessi annoiando i cittadini che preferiscono parlare di investimenti e sviluppo invece dei problemi interni del centrosinistra".
«Nelle prossime ore – dice Gostoli – verificherò, d’accordo con il presidente Ceriscioli, se c’è la possibilità concreta di convergere su un candidato unitario della coalizione. Parlerò uno a uno con gli alleati, incontri bilaterali, dove apriremo il confronto su una rosa di nomi, civici e personalità marchigiane, valuteremo ogni proposta". Fino a ieri il segretario regionale Pd non aveva un suo nome da presentare. "Auspico responsabilità di tutti per arrivare a una soluzione, perché è l’ultimo tentativo prima di tirare le conclusioni nella direzione regionale del Pd. La sfida delle prossime elezioni regionali sarà tra due poli. Il Pd si fa carico di costruire un’alleanza, la più larga possibile. Chi si allea con il Pd decide di combattere contro la destra, gli altri, invece, decideranno di fare un favore alla destra. Per questo – conclude Gostoli – sono sempre aperte le porte anche al M5S qualora ci fosse un ripensamento, perché non siamo stati noi a chiudere il dialogo".
Pare un discorso tra sordi o giù di lì. Se gli alleati (Italia Viva, +Europa, Articolo Uno e Azione, Civici) fanno sapere di avere raggiunto un accordo "per una fase nuova con candidati nuovi e senza primarie", la risposta di Ceriscioli è di diverso parere: "Chi va a Roma perde la poltrona", dice il governatore quasi irridendo i legami nel suo partito e tra gli alleati con la segreteria nazionale dei Democrat. "Vanno tutti a Roma, io resto qua e farò l’elenco di tutti i Comuni dove sono stato". E su Valeria Mancinelli: "È andata e tornata, ognuno ha fatto il suo percorso. Credo ci sia la necessità di una sintesi più alta che ci permetta di avviare un percorso necessario di campagna elettorale. Visto che il lavoro fatto è tanto e spesso la conoscenza è poca, abbiamo bisogno, più di tutti gli altri, di raccontare la mole d’impegno che la Regione ha portato avanti in questi 5 anni".