Pesaro, 20 febbraio 2020 - La giornata di Luca Ceriscioli, ieri, era iniziata nel migliore dei modi, con la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli che, in una diretta Facebook, si è chiamata fuori dai giochi per le Regionali.
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Ma a togliergli il sorriso ci hanno pensato, prima, Matteo Ricci e, poi, Nicola Zingaretti. Un uno due pesante. Soprattutto per i protagonisti. Ma andiamo con ordine. All’ora di pranzo, Valeria Mancinelli si presenta puntuale alla diretta Facebook annunciata da giorni e rivela le sue intenzioni: "Da Ancona vi saluto e ora chi deve decidere decida. Qui, a Pesaro o a Roma. Io sono fuori. Non sono un problema".
Dichiarazioni che sul momento sono parse una vittoria di Ceriscioli, che così ha commentato: "Apprezzo le parole di chiarimento di Mancinelli, che ha ufficializzato la sua indisponibilità ad una eventuale candidatura a presidente della Regione coerentemente con quanto aveva più volte affermato. Ha dimostrato coerenza rispetto alle dichiarazioni ripetute in questi mesi, ovvero che non si sarebbe mai candidata contro il presidente uscente, riconoscendo il lavoro fatto in questi cinque anni dalla giunta. Ora basta personalismi e divisioni. Dopo questo passaggio di chiarezza il centro sinistra deve andare avanti unitario. Il nostro avversario è il centro destra. Restituire la parola ai marchigiani con le primarie darà alla coalizione la giusta spinta".
Ma la vittoria sulla Mancinelli pare destinata a trasformarsi in una sconfitta per il presidente uscente, considerato quello che è poi avvenuto nel pomeriggio. Prima è intervenuto Matteo Ricci, ufficializzando la rottura del Pd pesarese, dopo mesi di scontri sotterranei: "Tutti i sondaggi (e anche il comune sentire) dicevano che Valeria Mancinelli fosse, in questo momento, il candidato piu competitivo per la presidenza della Regione Marche. Dispiace della scelta fatta dalla sindaca ma la capisco molto: invece di valorizzare la sua disponibilità si è aperto un dibattito con divisioni assurde. Ora mi aspetto e spero che prevalga in tutto il Pd marchigiano responsabilità e voglia di vincere. Dobbiamo tutti aiutare il segretario Giovanni Gostoli a cercare la massima condivisione possibile dell’alleanza di centro sinistra dialogando con il M5s. Serve una coalizione larga, un candidato unitario e il più autorevole e competitivo possibile da scegliere all’interno della rosa di nomi annunciata da Gostoli. Faccio un ulteriore appello all’unità, basta divisioni e impuntature personali. Diamo tutti una mano a Giovanni e Zingaretti a vincere le regionali. Per quello che posso continuerò ad aiutare entrambi".
E dopo Ricci, ha raddoppiato Zingaretti, forse incalzato dallo stesso Ricci: ""Ho sentito il segretario regionale Giovanni Gostoli e gli ho dato tutto il mio sostegno nel percorso intrapreso. Preso atto ufficialmente nei giorni scorsi della indisponibilità degli alleati per le primarie, occorre ora lavorare tutti per tenere insieme tutta la coalizione di centrosinistra su un nome unitario e competitivo. Si ragioni quindi con serenità su una rosa di nomi che possa rappresentare la coalizio ne e che possa dialogare con i 5 stelle. Serve grande senso di responsabilità da parte di tutti per vincere". Il percorso ribadito poche ore prima da Ceriscioli di passare per le primarie, è stato quindi chiuso ancora una volta, poche ore dopo, dai vertici nazionali del Pd. Ceriscioli dovrà arrendersi, pur avendo con lui la parte maggioritaria del partito.