San Severino (Macerata), 9 luglio 2020 - Ancora nessun nome (ufficialmente) della lista con la quale Maurizio Mangialardi, candidato alla presidenza della Regione, si presenterà alle elezioni. Ma per sostenere l’entroterra e raggiungere l’obiettivo di una "politica regionale di prossimità", Mangialardi ha annunciato che, in caso di vittoria, istituirà un assessorato alla ricostruzione. Lo ha detto ieri mattina, in occasione della prima presentazione pubblica, al teatro Feronia di San Severino, con i sindaci (o i loro delegati) – non necessariamente di centrosinistra – che lo hanno sostenuto fino a questo momento. E non è un caso che per il debutto abbia scelto l’entroterra maceratese alle prese con le conseguenze di un terremoto dal quale sembra non ci si debba rialzare mai.
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Durante l’incontro, Mangialardi ha elencato alcuni dei macrotemi che saranno alla base del suo programma, auspicando la collaborazione dei suoi "colleghi" primi cittadini. Ma prima ancora di questo, il candidato governatore ha affermato che due saranno le direttrici che determineranno il lavoro dei prossimi giorni. "Qualità della vita e vero sviluppo economico e del lavoro. Io sono uno di voi – ha detto rivolgendosi alla platea di sindaci – e ho il desiderio primario di risolvere i problemi dei nostri cittadini. Le Marche sono belle, uniche, plurali, e talvolta anche inconsapevoli".
"Noi siamo la sintesi della nazione e la consapevolezza che dobbiamo acquisire ci permetterà di rilanciare i territori – ha aggiunto –. Tutti chiediamo una risposta alla politica e se devo avere un modello, allora l’unico è quello dei sindaci, che sono in grado di sopportare il peso delle responsabilità". Le parole chiave della politica di Mangialardi sono velocità e cambio di passo, ma anche prossimità.
"Voglio una Regione che sia in grado di entrare nelle case dei cittadini, di prossimità, e lo possiamo fare quando parliamo di sanità, istruzione, formazione, trasporti. Non possiamo solo migliorare, ma dobbiamo accelerare aggredendo la burocrazia – ha detto ancora il candidato del centrosinistra –. Dobbiamo dare un impulso alla digitalizzazione, ma anche rivedere il piano sanitario e la visione strategica di istruzione e alta formazione".
Uno dei macrotemi alla base del programma è proprio la sanità, argomento delicato in un territorio nel quale i tagli hanno "mutilato" le strutture ospedaliere. "Per superare le difficoltà, si potranno sfruttare le risorse del Mes per rafforzare le strutture regionali, ma anche la rete di servizi sul territorio e a domicilio. Manca personale medico e infermieristico, dobbiamo quindi impegnarci per una maggiore sinergia con le Università. Sul lavoro – ha aggiunto, illustrando un altro dei capisaldi del suo programma – serve un nuovo patto per lo sviluppo con i sindacati e le associazioni di categoria, mettendo al centro la politica anche nel rapporto con le banche, per facilitare l’accesso al credito".
Mangialardi ha lanciato anche alcune proposte per l’agricoltura e la manutenzione del territorio, per la formazione, per la cultura e il turismo, "che non deve essere di massa ma di qualità, fatto di turisti che sappiano leggere le bellezze dei nostri territori. Dobbiamo rilanciare la qualità dell’ospitalità diffusa e la sinergia tra la costa e le zone interne". Non sono state dimenticate le infrastrutture, ancora carenti in tutta la Regione, e il terremoto.
"Non possiamo più essere trattati in questo modo – ha sottolineato –. L’arrivo di un commissario straordinario come Giovanni Legnini ci permette di recuperare due anni di paralisi e metterci nelle condizioni di guardare al futuro della ricostruzione. Spero che nel decreto ‘Semplificazione’ ci siano maggiori occasioni per le zone terremotate". Mangialardi però non si è lasciato sfuggire nessun nome, nemmeno in relazione alla proposta di alcuni sostenitori, arrivata nei giorni scorsi, di proporre candidati nuovi e forti per rappresentare l’entroterra maceratese. "Non ci sono nomi, c’è un metodo. Credo occorra un assessorato alle aree interne e un assessore alla ricostruzione. Poi abbiamo tanti uomini e donne di capacità e sarà quello l’unico criterio che determinerà la squadra di governo".