Bologna, 12 ottobre 2024 – “Dobbiamo destinare una parte significativa dei fondi alla lotta contro la droga”, perché “è fondamentale educare i minori, intervenendo tempestivamente per prevenire problemi più gravi”. E soprattutto urge “un cambio di passo, cominciando a vedere le cose come stanno, chiamandole con il loro nome: all’interno del nostro consiglio comunale (di Bologna, ndr) abbiamo Mattia Santori che ha fatto di questa battaglia un’idea di libertà, non come responsabilità ma come irresponsabilità”.
Gli applausi sovrastano la voce della candidata del centrodestra alle prossime elezioni regionali, Elena Ugolini, che nella sede di Illumia a Bologna ha preso parte all’incontro ’Stato e Regione: insieme per le famiglie’, in dialogo con Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Il tema al centro, l’uso di sostanze stupefacenti e di alcol tra giovanissimi. “Occorre focalizzare l’attenzione sulla questione educativa e culturale – riprende Ugolini –. I minori iniziano a usare sostanze stupefacenti molto presto”.
E si innesca una condizione di “leggerezza con cui si fa finta di non vedere un gesto così grave, come quello di assumere una sostanza come il crack, o anche un gesto che viene considerato lieve: vedere un giovane usare in modo costante la cannabis. Perché c’è questa tolleranza?”.
Qui il rimando all’ex Sardina ora consigliere comunale bolognese Mattia Santori, protagonista e portabandiera della legalizzazione della cannabis. “Questa non è responsabilità ma irresponsabilità”, tuona la candidata, a cui fa eco il sottosegretario Mantovano.
“Evoco modifiche culturali, perché quello che divide chi pensa che assumere droghe sia un innocuo passatempo da liberalizzare e chi ha la nostra prospettiva è il concetto di libertà: per noi significa svolgere fino in fondo le nostre responsabilità; per loro, far fare a ognuno ciò che vuole – spiega il sottosegretario –. Basta scindere le droghe tra leggere e pesanti: l’assunzione di qualsiasi sostanza rischia di produrre effetti difficili da cancellare”.
La tempestività per Ugolini è fondamentale. “Bisogna prendere in tempo queste situazioni quando ci sono i minori, perché non agire significa favorire la violenza fra i ragazzi, l’aumento di problemi psicologici o psichiatrici. Vogliamo destinare una specifica e più consistente parte dei fondi sociali dello Stato destinati alle regioni per rafforzare la lotta alla droga, sia a livello materiale che culturale, fornendo alle famiglie gli strumenti necessari per affrontare queste sfide”. In questo percorso, è necessario “un approccio comune tra governo e amministrazioni regionali nella lotta alla droga – sottolinea Mantovano –. È fondamentale sviluppare una sensibilità culturale, non solo normativa. La correlazione tra consumo di droga e violenza è un dato allarmante, come pure l’aumento preoccupante dell’uso di sostanze tra i giovani”.
Spazio poi alle politiche assistenziali per famiglie, anziani e malati.