ROSALBA CARBUTTI
Elezioni Emilia Romagna

Ugolini e la pillola abortiva a domicilio: “Non basta un atto amministrativo. E a sole due settimane dalle urne”

La preside torna sul tema alluvione. E blinda Figliuolo: “Ha svolto un lavoro egregio, serve competenza”. Critiche al Passante: “Fermarlo di nuovo porterebbe incertezza, ma l’opera non è la soluzione”

Elena Ugolini, candidata di centrodestra, a ’Porta a Porta’ su Rai Uno

Elena Ugolini, candidata di centrodestra, a ’Porta a Porta’ su Rai Uno

Bologna, 6 novembre 2024 – Un colpo di mano, la determina dell’Emilia-Romagna sulla pillola abortiva a domicilio. Elena Ugolini, questa sera a ’Porta a Porta’ su Rai Uno, risponde sul tema dopo giorni in cui aveva preferito dribblare la questione: “Sono rimasta stupita che un provvedimento così importante sia stato fatto due settimane prima del voto e tramite un atto amministrativo”. Sul merito della misura, però, non approfondisce.

La candidata del centrodestra, dopo essersi espressa positivamente sulla presenza delle associaizoni anti-abortiste nei consultori, aveva infiammato la polemica. Da qui, finora, aveva preferito il ’no comment’ sulla pillola abortiva a domicilio.

Un altro capitolo dell’intervista ha riguardato l’alluvione e la ricostruzione. La preside non si è sbilanciata sulla proposta del rivale Michele de Pascale, in pressing affinché il commissario della ricostruzione sia il prossimo (o la prossima) presidente della Regione. In un passaggio dell’intervento in tv si limita a dire che “Figliuolo ha svolto un lavoro egregio. Per ricoprire ruoli così importanti in situazioni così difficili ci vogliono persone competenti. Nella nostra Regione abbiamo proprio bisogno di visione, competenza e metodo per risolvere i problemi”.

Come a dire, se sarò io sullo scranno più alto di Viale Aldo Moro, non ci saranno cambiamenti. Ugolini è tornata a parlare anche di trasporti e, in un passaggio della conferenza stampa alla Tgr Rai dell’Emilia-Romagna dov’era ospite questa mattina, ha confermato la posizione di qualche giorno fa sul Passante, ma aggiornandola con una sfumatura critica: “Quest’opera non è la soluzione per favorire la mobilità in uno snodo fondamentale non solo per l’Emilia-Romagna, ma per tutta Italia. Ciò detto, abbiamo fatto dei passi avanti e mi domando se è il caso di fermarla di nuovo perché questo porterebbe a un futuro incerto...”.

Resta un ’no’ su tutta la linea, invece, sulla Città 30. A differenza di quanto pensa l’avversario di centrosinistra “che ha inserito i nuovi limiti di velocità nel programma elettorale, io sono assolutamente contraria a questo provvedimento ideologico. Va bene la Città 30 davanti agli ospedali e alle scuole, ma non in tutta Bologna”. La mobilità, insiste Ugolini, va rivista.

E pensando alla nostra città, punge il sindaco Matteo Lepore (suo bersaglio da qualche giorno): “Non è possibile metterci un’ora per venire da Porta San Mamolo alla fiera...”. La colpa per la preside, quindi, non è solo dei cantieri del tram, ma anche “di un’imposizione che sicuramente non porterà del bene. Per questo sono stata la prima firmataria del referendum contro la Città 30”.

Infine, uno sguardo al voto del 17 e 18 novembre: “La Regione è contendibile. Corro per vincere, non solo per partecipare”.