"Non voglio raccontare ai cittadini che va sempre tutto bene. I problemi bisogna risolverli". Con un piglio autocritico, ma sempre guardando ai risultati "eccellenti" portati dal suo predecessore, il dem Michele de Pascale si è tuffato nella corsa elettorale cercando di unire il più possibile, con qualsiasi geometria. In primis, il Pd si è trovato compatto su di lui fin da inizio estate, dopo mesi di carsico consenso. Poi la coalizione, che caso inedito (o quasi) a livello regionale è restata compatta, tutto il centrosinistra compresi Cinque Stelle e Italia Viva lo sostiene.
Il sindaco di Ravenna ha il non facile compito di imbracciare il dopo Bonaccini, segnato dalle lodi a una Regione locomotiva d'Italia ma anche dalle critiche, specie per la gestione della Sanità. E infatti su quest'argomento è girata tutta la campagna elettorale. Nato il 20 gennaio 1985, quindi quasi quarantenne, de Pascale è sposato con Laura Casadio, avvocata, e ha due figli, un bimbo nato nel 2015, Giacomo ed una bambina nata nel 2019, Gaia. La passione per la politica è iniziata presto, durante gli anni del liceo. Poi piano piano la scalata nel Pd, nel 2013 è già diventato segretario del Pd di Ravenna. Candidato alle elezioni amministrative 2016 alla guida della coalizione di centrosinistra, il 19 giugno 2016 è stato scelto dai ravennati come sindaco. Ricandidatosi nel 2021, è stato rieletto raccogliendo il 59,47% dei voti. E ha tenuto tra le sue deleghe le politiche alla salute. Nel febbraio 2019, infine, è stato eletto all’unanimità presidente dell’Upi, lUnione delle province d’Italia.