La stretta di mano è garbata, ma vigorosa. Elena Ugolini si presenta al cospetto dei taccuini con il sorriso figlio dell’ammirazione di chi guarda i territori da un’altra prospettiva. La sua è quella della candidatura – civica – sostenuta dal centrodestra per tentare di espugnare il fortino ancora inviolato di viale Aldo Moro.
"Sono molto contenta che il sindaco Alan Fabbri abbia subito accettato la mia proposta di incontrarlo, partendo da un territorio". È in provincia che si racimolano consensi. A maggior ragione perché Ferrara è una delle poche città capoluogo governate da una giunta di centrodestra. Ma, rimarca Ugolini, "Fabbri non è solo un sindaco di centrodestra, ma è il sindaco di tutti la cui guida è appena stata confermata dai risultati elettorali".
Entrando in città la candidata ha immediatamente notato "l’ordine e la pulizia che la caratterizzano". L’epifenomeno di "un vero e proprio modello amministrativo". Incassati gli elogi, il primo cittadino poggiato al tavolo della sala in cui abitualmente si riunisce la giunta, scandisce le priorità per Ferrara. Non è un caso che parta dalla Sanità. Perché, dice, "la Regione è il maggiore azionista e, per quanto bene io voglia a Stefano Bonaccini, ci sono diversi problemi anche nella nostra provincia".
Dalle "liste d’attesa interminabili, ai disagi registrati al pronto soccorso". Su questo Fabbri, qualora gli emiliano-romagnoli dovessero decidere di ammainare i vessilli del gran partito, si aspetta un cambio di marcia. A proposito di marcia, un’altra delle questioni centrali che indica il sindaco è quella delle infrastrutture. Si legge Cispadana. "Ero ancora sindaco di Bondeno – dice Fabbri ripescando dall’album dei ricordi alcune dichiarazioni del presidente della Regione – e sembrava che i cantieri per l’autostrada fossero imminenti. Anche durante i due mandati di Bonaccini sono state fatte tante promesse, ma siamo a un nulla di fatto. Eppure, si tratta di un’arteria fondamentale per il nostro territorio".
L’agricoltura per Fabbri è un tema identitario. Ha sempre rivendicato con orgoglio le sue origini "dalla terra" e nel primo mandato di sindaco a Ferrara aveva tenuto per sé la delega legata al settore primario. "Ci sono tantissimi problemi da affrontare – dice – dalle colture al dissesto idrogeologico, passando dalla questione nutrie. E la Regione può fare tantissimo. Per questo mi aspetto che ci sia un’attenzione su questi temi".
D’altra parte l’ultima richiesta che arriva dal primo cittadino estense è che "vengano organizzati momenti di confronto più frequentemente con i sindaci di questa provincia". Capoluogo, Alto e Basso ferrarese. Ogni distretto con le sue specificità. Ugolini, mentre il sindaco parla, prende appunti scrupolosamente.
Al momento di prendere la parola si incarica di essere il più trasparente possibile, in particolare sul versante sanitario. "Non abbiamo una soluzione, ma sicuramente vogliamo elaborare una proposta – assieme agli operatori sanitari – che sia risolutiva. E che ribalti il paradigma di un sistema sanitario regionale molto deficitario: il paziente deve tornare a essere al centro dei ragionamenti. La medicina deve essere orientata alla territorialità: la Regione può molto su questi versanti".
L’importante, secondo la candidata che sta sfidando il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, è scardinare il paradigma. "Smettiamola – scandisce Ugolini – di dire che la Regione ha fatto tutto quello che poteva e che doveva e che in Emilia-Romagna va tutto bene. Non è così".
Le infrastrutture diventano, subito, un tema di contrapposizione anche ideologica. Prima una premessa. "Avere un buon rapporto con il governo sicuramente aiuta – dice – ma la cosa più importante è che nella nostra coalizione non ci sono partiti ideologicamente contrari alle infrastrutture e allo sviluppo. Non abbiamo gli ambientalisti a priori che bloccano le realizzazioni di infrastrutture strategiche, pur avendo a cuore la salvaguardia ambientale".
La palla torna al sindaco a cui spetta la conclusione. Che in qualche modo diventa un nuovo inizio. Non è un caso, infatti, che Fabbri chieda un impegno della Regione anche sul versante del Lavoro, che è al primo punto del suo programma elettorale. "Negli anni del precedente mandato, pur tra mille difficoltà – ammette Fabbri – abbiamo cercato di insediare a Ferrara nuove realtà produttive che portassero lavoro in città. Un impegno che abbiamo in animo di portare avanti anche per i prossimi cinque anni. Per cui, anche dalla Regione, mi aspetto una mano tesa nell’ottica di creare le condizioni affinché, anche attraverso strumenti come la Zls (tema sollevato dal nostro giornale anche di recente, ndr), il nostro territorio diventi sempre più attrattivo".