ROSALBA CARBUTTI
Elezioni Emilia Romagna

Regionali, l’assessore Donini: "Il duello sulla sanità? Difendo il lavoro fatto. Sintonia con de Pascale"

I due candidati hanno come priorità proprio questo settore. "Sui Cau, Ugolini ha ricevuto informazioni sbagliate: funzionano. E con il sindaco di Ravenna siamo d’accordo: giusto provare a migliorarli"

Raffaele Donini, 55 anni, assessore regionale alla Sanità

Raffaele Donini, 55 anni, assessore regionale alla Sanità

Bologna, 9 agosto 2024 – Nel Pd, come svelato da un retroscena del ‘Carlino’, c’è chi mette in discussione la sua candidatura a consigliere regionale. Raffaele Donini, da assessore regionale uscente alla Sanità, è sorpreso?

"Un retroscena per me ha lo stesso valore di una lettera anonima. Penso che chi si rifugia nei retroscena non abbia il coraggio o argomenti sufficienti per una discussione aperta e trasparente. Ma non posso farci nulla, se non dispiacermene".

Lei su Facebook dice di “essere pienamente in campo”: qualcuno nel Pd l’ha chiamata per sostenere la sua corsa?

"Tantissimi sindaci, amministratori, cittadini e associazioni. E anche un riferimento politico nazionale come il senatore Graziano Delrio. E ne sono commosso. A tutti però ho ripetuto che le candidature le decide la Direzione del Pd. A me spetta il compito di lavorare fino all’ultimo minuto per affrontare le enormi criticità della Sanità sul piano nazionale (come coordinatore delle Regioni) e sul piano regionale e territoriale, facendomi trovare sempre disponibile al confronto con i cittadini".

Nel suo primo mandato da consigliere prese 14mila preferenze. Il suo ruolo - difficile - di assessore alla Sanità ha influito sulla sua popolarità?

"Non vorrei che diventasse un problema prendere i voti dopo anni di lavoro e sacrifici. Decideranno i cittadini".

Non teme, quindi, il suo risultato alle Regionali?

"Ho trascorso gli anni più difficili della mia vita per difendere il Sistema sanitario dell’Emilia-Romagna che, nonostante le criticità, resta il più forte e attrattivo in Italia. Però sono in tanti che, quando mi incontrano, mi dicono ’tieni botta’, magari dopo avermi rappresentato i loro problemi e le loro richieste. E io cerco di ascoltare sempre tutti".

La campagna elettorale per le Regionali del 17 e 18 novembre si sta giocando tutta sulla sanità. Lo considera un giudizio negativo sul suo lavoro?

"È normale. È il tema più importante. Anche l’altra volta fu così con la candidata del centrodestra che spingeva sul “modello lombardo” e noi a difendere la sanità pubblica dell’Emilia-Romagna. Noi non siamo cambiati. In questa campagna elettorale però potremo raccontare le tante cose fatte, per esempio come abbiamo retto sulla pandemia e interpretato al meglio la vaccinazione di massa per uscirne".

Uno dei punti dolenti, secondo il centrodestra, sono i Cau (Centri assistenza urgenza). Per Elena Ugolini, in corsa per il post-Bonaccini, hanno fallito. Che cosa risponde?

"Che l’hanno informata male. Sono 300mila i cittadini che ne hanno avuto accesso (l’85% si dichiara molto soddisfatto). I Cau sono un riferimento per bisogni di salute urgenti a bassa criticità dei cittadini: così trovano un medico 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno che li visita, senza alcun appuntamento, insieme a infermieri e tecnici con strumenti di diagnostica di primo livello. È una riforma di cui parla l’Italia. Poi tutto è migliorabile. Ma i codici bianchi ai Pronto soccorso sono in calo del 15% in Emilia-Romagna".

In verità anche Michele de Pascale, candidato del centrosinistra alle Regionali, ha criticato i Cau, dicendo che vanno rivisti. Si aspettava questa presa di posizione?

"E chi non è disponibile a farli evolvere e a migliorarli?! Con Michele ci siamo confrontati anche una settimana fa su questo. Non mi pare che si possa imputare a chi voglia migliorare una riforma epocale, la volontà di affossarla. E il fatto che de Pascale metta al centro della sua campagna elettorale la salute dei cittadini a partire dalla prevenzione, mi sembra un valido motivo per votarlo e sostenerlo con grande convinzione".

In caso di vittoria de Pascale potrebbe riconfermarla in giunta?

"Autocandidarsi sarebbe irrispettoso e violento. Sulla giunta dovrà decidere lui".

In questi anni duri per la sanità, che cosa non ha funzionato?

"I tagli dei vari governi, compreso quello attuale che dice di aver messo tanti soldi sul fondo quando invece ne ha tagliati. I finanziamenti adeguati ci furono solo l’anno del Covid. E non è giusto che sulla sanità si faccia solo propaganda e non si capisca che occorrerebbe essere uniti, per salvare il Sistema sanitario Nazionale, come insieme lo si fece nascere nel 1978".

Crede che Ugolini e de Pascale dovrebbero fare un confronto alla Festa dell’Unità?

"Dove non saprei, ma il confronto sarebbe utile per gli elettori innanzi tutto. In ogni caso, avranno tutta la legislatura per confrontarsi...".