ROSALBA CARBUTTI
Elezioni Emilia Romagna

Carica dei leader in arrivo a Bologna: anche Schlein. De Pascale: l’evento con tutti i candidati

Il 15 novembre la chiusura con i nomi in corsa per l’Assemblea regionale. Attesi in varie tappe della campagna elettorale anche Bonaccini, il capo dei 5 stelle Conte e Calenda. Possibile anche l’arrivo di Renzi

Bologna, 30 ottobre 2024 – Carica di leader in arrivo sotto le Due Torri anche per il centrosinistra a sostegno di Michele de Pascale. Forte di un campo larghissimo che va dal Movimento 5 Stelle a Italia Viva (sebbene senza simbolo, ma presente nella lista civica di de Pascale), nel rush finale della campagna elettorale si accenderanno i riflettori proprio sullo squadrone messo in piedi dal sindaco di Ravenna. L’appuntamento è per il 15 novembre in città con il sindaco di Ravenna assieme ai 250 candidati di tutte le liste che lo sostengono. Ma oltre all’evento del campo larghissimo, sono attesi anche i big della coalizione.

A sinistra Giuseppe Conte (M5S). Michele de Pascale con la leader Elly Schlein (Pd)
A sinistra Giuseppe Conte (M5S). Michele de Pascale con la leader Elly Schlein (Pd)

Il Pd schiera la leader Elly Schlein e il presidente dem Stefano Bonaccini; il M5s attende l’arrivo di Giuseppe Conte; Avs di Angelo Bonelli (che è state già in città per lanciare Silvia Zamboni e gli altri Verdi della lista) e Nicola Fratoianni. Già confermata la presenza di Carlo Calenda a Bologna e in Emilia-Romagna (il 7, l’8 e il 9 novembre), possibile anche l’arrivo di Matteo Renzi (“ma non ci sono certezze”), sicuro l’arrivo di Enzo Maraio (Psi), mentre Riccardo Magi (+Europa) sarà a Bologna il 9 novembre.

De Pascale cercherà di essere un po’ ovunque e nei prossimi giorni intensificherà gli eventi di piazza, toccando il maggior numero di province.

Obiettivo della campagna itinerante: portare più gente possibile alle urne. Il timore – come evidenziato a caldo da de Pascale – è che anche in Emilia-Romagna spopoli il non-voto come successo in Liguria. L’incubo sono i dati bassissimi dell’elezione regionale del primo mandato Bonaccini. Da qui, il candidato dem, lunedì sera, visti i dati della Liguria, ha chiesto una “maggiore copertura mediatica”, auspicando anche da parte delle reti tv nazionali “una copertura significativa”.

Tra i dem locali e regionali, però, si ostenta ottimismo: certo “l’effetto Liguria” caricherà e galvanizzerà le truppe di centrodestra, ma “magari anche i nostri si prenderanno paura e andranno più numerosi a votare. Insomma, la vittoria di Marco Bucci potrebbe ’caricare’ gli avversari, ma allo stesso tempo dare più forza anche a noi...”.

In più, nel centrosinistra, almeno in Emilia-Romagna non si pone il tema dei drammi del campo largo. Se, infatti, a livello nazionale i riformisti avvertono la leader dem Elly Schlein (“un errore scegliere tra M5s e Iv”, le parole di Alessandro Alfieri), qui i dem ricordano che l’alleanza è larga e i renziani sono in corsa.

Anche Azione, con il senatore e segretario regionale Marco Lombardo, ricorda che il ’caso’ Emilia-Romagna è diverso: “Se in Liguria avessero replicato il nostro modello della lista dei riformisti (che mette insieme calendiani, socialisti, repubblicani e +Europa) probabilmente il risultato finale sarebbe stato dverso...”.

A tirare la volata a de Pascale, dopo la sconfitta del centrosinistra in Liguria, c’è in primis c’è Bonaccini (presente in diverse tappe del rush finale dell’aspirante governatore): “Il Pd ottiene un ottimo risultato, ma non basta. Per pochissime migliaia di voti vince la destra. E proprio questo risultato mancato per un soffio deve far riflettere (e agire) per fare un passo avanti risolutivo nella costruzione di un centrosinistra nuovo, capace di vincere. Ma da oggi a metà novembre – conclude – concentriamo ogni sforzo per vincere le prossime elezioni regionali in Umbria ed in Emilia-Romagna”.