Bologna, 20 novembre 2024 – Isabella Conti (Pd), ex sindaca di San Lazzaro, è la più votata dell’Emilia-Romagna con ben 19.414 preferenze.
Si aspettava questo risultato?
"Ho fatto una campagna di cuore e di connessione emotiva con le persone. Questa estate, che non amministravo più San Lazzaro, ho potuto fare molta analisi e studio anche sul disagio degli adolescenti e ho lanciato la proposta dello psicologo gratis per i giovani fino a 26 anni. Ho lavorato molto anche sulle politiche abitative, per capire come garantire a famiglie e studenti affitti calmierati sui 500-550 euro al mese. Ho girato tantissimo sia alle ultime amministrative, sia per le Europee, sia per le Regionali. Il mio obiettivo è dare risposte alle nuove solitudini e infelicità della società. Ho pensato a rendermi utile, non ai consensi, un po’ come ho sempre fatto a San Lazzaro dove vinsi con l’81% dei voti".
Ha comunque preso più voti di Schlein nel 2020 e anche di Cevenini nel 2010. Si aspetta un posto in giunta e/o di essere vice di Michele de Pascale?
"Una premessa: i risultati miei e di Elly sono imparagonabili, perché lei guadagnò quasi 16mila preferenze con una lista nuova, appena nata, mentre io ho avuto dietro di me un grande partito come il Pd. In ogni caso, pensando anche al fatto di aver preso più voti del mitico ’Cev’, so di avere un’enorme responsabilità: non possiamo più deludere le persone, ma dobbiamo subito metterci al lavoro e realizzare punti del programma. Sulla squadra ci pensa il presidente e deve deciderla in piena libertà per il bene della Regione. Un po’ come feci io da sindaca: bisogna scegliere persone in giunta di cui ci si fida e con competenze: solo così si governa bene".
Lei ha vinto anche il derby interno al Pd con Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione...
"Irene ha fatto un ottimo risultato. Il derby interno? Solo una narrazione mediatica, tra noi non c’è stato alcun ’duello’".
Qual è il significato di questa vittoria di de Pascale che a 39 anni diventa presidente della Regione?
"Nel Pd si sta facendo strada una nuova generazione, penso a Michele, a Elly, a me, a Matteo (Lepore). Ci accomuna non solo il dato anagrafico, ma anche le battaglie che vogliamo combattere: contro la crisi economica, l’iper liberismo, il precariato, il mercato spietato e a favore dell’ambiente, della sanità... Viviamo nell’urgenza, non possiamo più traccheggiare".
L’effetto Bologna non ha avvantaggiato la destra. E le Due Torri si confermano fortino rosso. Una vittoria di Lepore?
"Quello su cui si sta lavorando in città, dai cantieri del tram in avanti, oggi crea qualche disagio, ma ci porterà una Bologna più bella. I bolognesi a quanto pare l’hanno capito".
I più votati nel Pd sono primi cittadini o ex, ricorda de Pascale. Torna in auge il partito dei sindaci?
"Una persona non fa il sindaco, ma è il sindaco, perché sta sempre in prima linea. Ma il ’partito dei sindaci’ non mi ha mai convinta: mi pare una speculazione filosofica, ma chi amministra fa della sua cifra il pragmatismo".
Da ex riformista la stupisce il flop dell’ex Terzo Polo?
"No, perché Il Pd di Elly è riformista. Come diceva Enrico Letta, bisogna essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicali nel comportamento".