Forlì, 9 novembre 2024 - L'appuntamento con il segretario della Lega Matteo Salvini era alle 18.30 in piazza Saffi, di fronte al bar 'Le tre sorelle', ma l’arrivo del leader del partito non è avvenuto che un’ora dopo, quando Salvini è sceso quasi al volo dall’auto ed è balzato in un attimo sul palco: in questo tour de force pre elettorale, è ormai abituato a cambiare più platee nel giro di poche ore. Ad attenderlo un centinaio di persone tra aperti sostenitori e curiosi. L'occasione sono le prossime elezioni regionali che in città vedono due candidati leghisti: Daniele Mezzacapo e Simona Buda.
“Non parlerò molto, anche perché stasera gioca il Milan”, scherza. Poi parla di un fatto di cronaca, ovvero gli scontri tra forze dell’ordine e antagonisti avvenute a Bologna, nel contesto della manifestazione di Casa Pound: “L’Emilia-Romagna – commenta – sarà su tutti i giornali non per le sue eccellenze, ma perché dei delinquenti che sventolano bandiere rosse hanno aggredito la polizia. Segno che gli ultimi fascisti rimasti sono proprio quelli che sventolano la bandiera rossa”. Poi parla di lavoro (“Landini invita i lavoratori alla rivolta sociale… dovrebbero fare una rivolta contro un governo che aumenta i loro stipendi?”) e di immigrazione (“Tanti stranieri sono dalla mia parte. Noi vogliamo quelli per bene, mentre i delinquenti devono tornare a casa a calci nel sedere), ma anche di elezioni USA (“Dicevano che avrebbe vinto Harris perché ha alle spalle attori e influencer, ma si è dimostrato che il voto degli operai vale come quello dei miliardari. Trump ora riporterà un po’ di pace nel mondo”).
Un accenno anche al processo che lo riguarda, che lo chiamerà in aula il 20 dicembre: “Non potrò andare alla recita di Natale di mia figlia perché mi processeranno per un’accusa assurda: aver sequestrato una nave di profughi. Spero che il giudice non sia uno di quelli che dormono con la bandiera rossa sotto al cuscino”.
Poi torna sulle elezioni Regionali: “Facciamo un applauso ai nostri candidati – invita indicando Mezzacapo e Buda -, ci vuole coraggio perché in Romagna si rischia ancora di avere qualche guaio sul posto di lavoro”. Per concludere, l’exploit finale: “Il vostro voto fa la differenza. Viva Forlì, viva la Romagna e viva la Lega”.