ROSALBA CARBUTTI
Elezioni Emilia Romagna

Un giorno col candidato: de Pascale. Tour in Romagna, terra del cuore

A Predappio l’omaggio a Gramsci. Il primo cittadino di Ravenna è l’aspirante governatore sostenuto dal centrosinistra. “Mia figlia di 5 anni mi ha chiesto in lacrime: non potrò più dire che sono la figlia del sindaco?”

Bologna, 12 novembre 2024 – La sveglia suona alle 6.30, è ancora buio. Per Michele de Pascale inizia una nuova giornata di campagna elettorale, tutta in Romagna. Il grand tour del candidato di centrosinistra, 39 anni, appoggiato da Pd, M5s, Avs, Riformisti e civici, parte da Cervia, dove il sindaco di Ravenna aspirante governatore dell’Emilia-Romagna ha iniziato la sua carriera politica e vive da sempre. Alle 8 di fronte alla Torre San Michele, il giorno con il candidato parte con una colazione a base di caffè e cornetto alla crema.

Michele de Pascale a Bertinoro. Il sindaco di Ravenna ha cantato ’Romagna mia’ insieme ai suoi sostenitori
Michele de Pascale a Bertinoro. Il sindaco di Ravenna ha cantato ’Romagna mia’ insieme ai suoi sostenitori

“È tardi”, intima Manuela Rontini, consigliera regionale uscente del Pd, un po’ il mister Wolf-risolvi problemi di tarantiniana memoria in versione femminile. Detta i tempi, monitora le campagne elettorali degli avversari, guida l’auto, si occupa degli incontri politici ma anche della mancanza di squacquerone nella piadina “perché senza, non è Romagna”.

Alle 9 siamo già a Predappio per il volantinaggio: “Qui sembro Obama – avverte – ma dopo 4 mesi di campagna elettorale paio Biden…”. Risate e foto di gruppo in piazza Garibaldi, sulla quale affaccia la casa di Mussolini. “Questo luogo, nato nel cuore del regime fascista, ha una storia importante che balza alle cronache per gli eventi nostalgici che noi vogliamo contrastare”, dice il sindaco di Ravenna. Insomma, “meglio compensare...” e si fa immortalare in via Gramsci.

La terza tappa (ore 10) è a Bertinoro (Forlì-Cesena) alla Ca’ de Be’, “un luogo di identità e cultura”, affacciato sulla terrazza da cui si vede tutta la Romagna. De Pascale lancia i sette punti programmatici per la Romagna, quante sono le città del territorio, un po’ come le sette sorelle: “Io sono figlio di questa terra… I campanili li abbiamo, dallo spessore della piadina al tifo calcistico, ma in ciò che conta siamo uniti”. Obiettivo: una legge speciale che metta insieme gestione diretta del territorio dell’alluvione, infrastrutture, viticoltura, turismo, sanità, Università, digitale. Mirko Casadei intona ‘Romagna capitale’, poi trascina tutti nella classica ‘Romagna mia’ in un’atmosfera di festa a base di piadina (“qui è spessa”) e tanti sindaci della Romagna, come Enzo Lattuca di Cesena, grande amico di de Pascale (“anzi direi mio fratello”).

Alle 12.30 tappa a Imola per il pranzo di chiusura della campagna elettorale con Irene Priolo, presidente della Regione e capolista Pd, il candidato dem locale Fabrizio Castellari e 250 persone. Giro delle cucine e poi in auto verso Sant’Arcangelo di Romagna, alla fiera di San Martino, la ‘fira di bécch’ (dei cornuti). De Pascale distribuisce volantini finché l’ultimo finisce a… Giancarlo Giorgetti, il leghista ministro dell’Economia. Saluto cordiale e una battuta: “Il candidato della Regione non so, ma il sindaco di Ravenna è bravo”, scherza il dem. Poi direzione Rimini, senza incrociare il vicepremier Matteo Salvini, anche lui alla fiera. Nel tragitto de Pascale parla un po’ della sua famiglia: “Mia figlia, 5 anni, quando ha saputo dal fratello che mi candidavo in Regione, è scoppiata a piangere: ’Babbo, ma se tu non sarai più sindaco, io non sarò più la figlia del sindaco?’”.

Sono le 16.30 e siamo a Rimini: due incontri con Avs e il leader Nicola Fratoianni, poi con la lista ‘Civici, con de Pascale presidente’. Il viaggio prosegue a Bellaria, unico comune della costa di centrodestra, per un comizio coi dem locali nella nebbia, dove racconta del nonno bagnino e “di una Romagna terra giovanissima, ma con un’identità fortissima fondata su lavoro e solidarietà”. Brindisi-lampo, e si ’vola’ a Cattolica in un bar Adler gremito di sindaci e candidati. Un elettore lo fissa: “Se non vinci, mi ammazzo”. Lui rassicura: “Siamo ottimisti… E comunque se perdo diventerò famoso!”. Si parla di sanità, infrastrutture, aeroporti, e si ripete: “Andate a votare”. Mantra ribadito a Rimini, in un’arena Francesca da Rimini piena, mentre i volontari cucinano piadina (sottile) con sardoncini. Alle 20.30 arrivano la leader Pd Elly Schlein, il segretario regionale dem Luigi Tosiani, il sindaco Jamil Sadegholvaad e l’ex primo cittadino Andrea Gnassi. “Sono i giorni decisivi per portare a votare più gente possibile”, carica la segretaria dem quando sono le 22.30. Come Forrest Gump, “sono un po’ stanchino”, ma “se diventerò presidente realizzerò il sogno di una vita”, chiude de Pascale. Domani è un altro giorno (di campagna elettorale).