Bologna, 1 settembre 2024 – Finita l’estate del fair play , inizia la battaglia. Dopo alcuni botta e risposta sui Cau, i Centri accoglienza urgenza, è andato in scena il primo vero scontro in vista delle prossime Regionali dell’Emilia-Romagna tra il candidato di centrosinistra Michele de Pascale e la candidata civica, appoggiata dal centrodestra, Elena Ugolini. Motivo del contendere il duello (saltato) a casa di Legacoop a Cesena.
Il match, fissato il 19 settembre, avrebbe dovuto svolgersi davanti ai cooperatori di Legacoop Romagna a porte chiuse, dando la ribalta di primo duello al festival del giornale online ’Open’ il 22 settembre (confermato).
Ugolini, però, come anticipato dal Carlino, ha deciso di sfilarsi, spiegando via mail al presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, già sindaco Pd di Cesena, che "causa impegni in agenda", il dibattito non s’aveva da fare. Da qui, la replica (piccata) di Legacoop Romagna: "Rimaniamo in attesa di una nuova data utile, ma resta lo stupore per la modalità con cui siamo stati informati. La macchina organizzativa è stata avviata ad agosto sulla base di accordi scritti e la data del confronto è stata individuata prima di tutto dallo staff di Ugolini". In più, incalzano i cooperatori, la decisione di Ugolini è stata comunicata "non a noi, ma agli organi di informazione, e con giustificazioni che è difficile non ritenere pretestuose".
Al di là dell’impegno istituzionale, filtra che non sarebbero andati giù all’entourage di Ugolini i cambiamenti delle regole d’ingaggio che non avrebbero garantito l’imparzialità del confronto. Tra le questioni, non apprezzate, l’accento sui ritardi del governo sull’alluvione e l’allargamento della platea anche a sindaci e altri. Manuela Rontini, che segue la campagna elettorale del candidato di centrosinistra, fa sapere che "de Pascale non ha timore di confrontarsi con Ugolini in qualsiasi luogo e su qualsiasi tema", convinto di un programma all’altezza e "che i confronti favoriscano la partecipazione democratica". Da qui, l’auspicio di trovare un’altra data.
Intanto non si placa lo scontro sull’ election day. Dopo il muro di Irene Priolo, presidente facente funzioni, a una data unica con Umbria e Liguria, magari a dicembre, con un attacco al governo ("basta teatrini"), ha risposto la ministra (di Forza Italia) Anna Maria Bernini, ieri in visita al carcere minorile del Pratello a Bologna: "Sono convinta che le parole di Priolo siano state fraintese, o sarebbero una sgrammaticatura istituzionale. Invitiamo le Regioni a mettersi d’accordo per non sperperare soldi". Priolo, però, per l’Emilia-Romagna tiene duro sul 17-18 novembre. E mentre la Liguria, da Statuto, deve votare il 27 e il 28 ottobre, l’Umbria guarda a dicembre. Insomma, Regione che vai, data che trovi ed election day sempre più lontano.