Lido degli Estensi (Ferrara), 15 settembre 2024 – Da donna a donna. L’una aspirante governatrice della Regione, l’altra presidente del Consiglio con il pregio di "essere il premier di tutti". Elena Ugolini, alla festa regionale di Fratelli d’Italia a Lido degli Estensi, utilizza l’espediente dell’aneddoto per identificare il proprio paradigma del fare politica. "Un bravo amministratore è quello che cerca di dare spazio a tutti, al di là delle appartenenze politiche, a differenza di quanto accade adesso in Regione. E invece come ha dimostrato che si può fare, Giorgia Meloni: la prima a darmi fiducia quando mi presentai ufficialmente come candidata". È solo uno dei primi affondi che la candidata governatrice emiliano-romagnola, stimolata dal vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini, lancia agli avversari e in particolare al competitor Michele de Pascale.
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L’agenda delle priorità per "trasformare questa Regione in un luogo migliore in cui vivere e in cui nessuno viene lasciato indietro" è fittissima. Quando però la candidata tratta i temi della famiglia e della natalità, dell’invecchiamento della popolazione e – necessariamente – della sanità, il trasporto diventa più marcato. "In questa regione – scandisce dal palco – le Rsa sono spesso dei lager per gli anziani. Sono sempre mancate politiche di sostegno alle famiglie che, mettendo al mondo uno o più figli, rischiano di finire sulla soglia della povertà. Il sostengo alla famiglia è prima di tutto un fattore culturale: occorre creare leggi per rendere attrattiva questa terra per i nostri figli. Bisogna dar loro la speranza di avere un futuro qui e convincerli che la Regione può aiutarli a realizzare i loro sogni". Applausi.
Il popolo di Fratelli d’Italia è sensibile e scommette senza indugio su Ugolini che tuttavia non si risparmia di rimarcare la sua estrazione civica. "Sono la prima candidata civica che si propone per cambiare il sistema di questa regione – rintuzza – mentre la sinistra, in questo territorio, non ha mai candidato nessuna donna". Non mancano i cenni a qualcosa che, dalle parti del Lido degli Estensi e in particolare a Goro, rappresenta una ferita che ancora sanguina. "Ci sono le comunità di pescatori e le cooperative – dice – che hanno perso tutto per via del granchio blu. La Regione dovrebbe essere al loro fianco".