Bologna, 14 novembre 2024 – La sanità e la diversa visione su argomenti come Cau, aborto e fine vita hanno infiammato i due contendenti in vista delle elezioni regionali: Michele de Pascale ed Elena Ugolini si sono affrontati in un dibattito organizzato dal Carlino. Per un paio d’ore hanno catturato menti e cuori della platea sold out del teatro Duse di Bologna. L’evento, intitolato “La tua tERra – Elezioni regionali dell'Emilia-Romagna: il dibattito del Carlino” è stato l’unico confronto pubblico nella parte conclusiva della campagna elettorale.
Rivivi il dibattito in diretta
Diciamo che io ed Elena oggi speriamo di aver convinto tutti di andare a votare e questa è la cosa più fondamentale. Andiamo a votare, scegliamo chi più ci rappresenta. Io ho cercato in questa campagna di fondarmi su due elementi. Orgoglio per ciò che è l'Emilia Romagna: un lembo di terra fra monte, mare e Po. E' uno dei pochi luoghi del mondo dove, con spirito di sacrificio, si è riusciti migliorare concretamente la vita delle persone. Questa è una terra in cui tutto quello che è stato costruito è basato sulla passione. Esser candidato a guidare questa terra per me è l'onore più grande. Sono soddisfatto di aver costruito progetto per la mia terra. Non prendete una scatola vuota, ma il candidato che ha detto cosa vuole fare su ogni singolo punto. Chi guiderà al Regione dovrà rendere sicura questa terra. Io lo chiedo dal profondo del cuore: scriviamo una pagina nuova per questa Regione.
Sono emozionata perché quando ho cominciato questo percorso non pensavo potesse essere una storia così bella. Ho incontrato migliaia di persone e ho capito che c'è tanto desiderio di cambiare, perché il governo della nostra Regione sia davvero al servizio della gente e non si serva della politica per le carriere dei singoli. Siamo qui perché Bonaccini è andato in Europa prima di portare a termine il suo compito come governatore. Mettiamo al centro i cittadini, servono visione e competenze e occorre un lavoro fondamentale per vedere come sono spesi nostri soldi, quali sono le priorità, quali sono gli enti da conservare e quelli, invece, inutili. Quali sono, insomma, le priorità per questa Regione che è così ricca, innovativa e capace grazie alle persone. Con un governo capace di agire con le giuste leve sulla crescita per il futuro sapremo sicuramente attraversare i prossimi 10 anni con visione e capacità. I segnali di crisi ci sono, Bankitalia dice che c’è calo produzione industriale del 2,9% e serve cambiare da subito. Io chiedo a tutti di crederci e arrivare fino all’ultimo voto. Abbiamo visto cos’è successo in Liguria.
Uno dice che sistema è un’eccellenza, l’altro che a sistema da rivedere: tutti e due hanno ragione. L’Emilia Romagna sui Lea, i livelli essenziali di assistenza, è prima in Italia. Al secondo posto c’è il Veneto che è regione di centrodestra, poi Toscana e Lombardia. Aggiungo che è dal 2018 che si usano fondi straordinari, oltre all’anno del Covid. A proposito di numeri, è interessante sapere quanto spendiamo per la sanità: in Emilia Romagna 2.569 euro in media a persona, che vuol dire 214 al mese e 7 in media al giorno. Sì è accennato ai Cau: prima di loro c'erano un milione e 800mila accessi al pronto soccorso all’anno, spesso con code infinite. Nei Cau vanno codici bianchi e verdi, quindi casi meno gravi e, da quando sono partiti, l’affluenza nei pronto soccorso è calata del 7%.
Ugolini:
In sintesi, dobbiamo rivedere il servizio sanitario regionale perché ci sono problemi che nascono dalla presenza di tanti anziani, malati cronici e persone sole. Va potenziata la medicina territoriale e assicurare l'assistenza domiciliare facendo in modo che le persone, prima di arrivare al pronto soccorso, siano curate. Ogni paziente va davvero preso in carico e bisogna evitare più possibile che vada in pronto soccorso anche attraverso la medicina attiva e i percorsi di cura. Sui Cau: non hanno ridotto le liste di attesa, sono stati una toppa su un vestito vecchio. Vanno ripensati assieme ai professionisti del settore sanitario e sono contenta che de Pascale, dopo che ho sollevato problema della sanità, abbia ammesso che ci sono dei problemi. Da subito io ho detto di voler ripensare il servizio sanitario valorizzando i professionisti che in questo momento si dimettono. Sono stanchi di essere trattati da esecutori di protocolli eseguiti da altri. Al centro servono le persone.
De Pascale:
C’è una differenza fondamentale fra me ed Elena: io sono in grado di venire qui e dire che questo governo non sta assicurando risorse necessarie alla sanità e che anche i governi di centrosinistra non hanno assicurato le risorse necessarie. Bisogna essere onesti intellettualmente: così come è vero che questo governo non si sta occupando di salute pubblica, anche chi si propone di portare cambiamento come me deve proporre qualcosa.
È innegabile che il sistema dell'Emilia Romagna è uno dei migliori d’Italia: sono altri i sistemi che non funzionano e noi siamo un’eccellenza che ha bisogno di poter funzionare di più risorse.
Qual è il punto? Il nostro sistema in questi anni ha fatto quello che deve fare un buon padre di famiglia, prendendo tutte le risorse possibili, anche quelle straordinarie, e le ha destinate alla salute, altrimenti avremmo dovuto assumere meno medici e infermieri, il che avrebbe significato meno prestazioni ai cittadini. Apriremo un grande cantiere di riforma perché vogliamo scrivere una pagina nuova.
La domanda è stata posta da uno dei frequentatori del centro sociale Malpensa.
Ugolini:
Vorrei commentare però quello che ha detto de Pascale su rapporto tra Regione ed Europa. Io credo che, dovendo fare i conti con la sua larghissima maggioranza, non avrà la possibilità di fare alcune cose, perché spesso ci sono i signori del No che votano contro i provvedimenti.
A me sta particolarmente a cuore la terza età perché il fatto di vivere a lungo deve essere una bellezza e non un problema: occorre trovare forme diverse e dobbiamo aiutare i caregiver anche economicamente. Perché quando un figlio si prende carico i genitori è giusto che sia aiutato e dobbiamo in tutti in modo di potenziare l'assistenza domiciliare. Nella nostra regione solo il 30% di chi ne ha necessità è assistito a domicilio, in Veneto è il 49%. Noi dobbiamo potenziare questo aspetto di aiuto e supporto, di co-housing, di rapporto tra giovani e anziani.
De Pascale:
Noi siamo uno dei territori più ricchi in Italia: ricco di esperienza come quella che il centro sociale Malpensa a rappresenta, un’enorme ricchezza che combatte la piaga più pesante del nostro tempo, cioè la solitudine. Alla vostra generazione noi dobbiamo libertà e benessere, abbiamo molti debiti verso di voi. Noi dobbiamo fare di questa rete uno strumento di socialità e un luogo dove si promuovono stili di vita e un invecchiamento sano. Abbiamo esperienza straordinarie.
L’altro tema invece è ancora quello della non autosufficienza: noi andiamo come un treno a tutta velocità con un muro. Una volta stimavano l'anzianità sopra 65 anni, oggi abbiamo un numero enorme di over 80 e fra 15 anni sarà immensante più alto. Dobbiamo usare tutti gli strumenti e i servizi, le Cra ad esempio non sono lager.
Ugolini:
io aggiungerei anche il distretto ceramico: sta andando bene e ha dei problemi dal punto di vista energetico - e dei relativi costi - rispetto ad altre nazioni che producono con costo di lavoro più basso. La strada è quella indicata da Mario Draghi recentemente, coniugando sostenibilità economica e sociale con quella ambientale. Servono scelte di politiche industriali che non mettano ancora più carico sulle spalle degli imprenditori. Abbiamo una Regione che in tanti settori ha aggravato richieste che l’Europa già poneva, mettendo più peso sulle aziende. Dobbiamo cambiare questo tipo di visione. Occorre attirare investimenti che permettano di crescere: creare una realtà in cui diventa facile passare dal progetto alla realizzazione pratica. C’è una burocrazia che uccide le imprese e c’è una situazione di rallentamento per i progetti: problemi che nascono dalla mancata capacità della pubblica amministrazione di gestire quello che serve per fare da volano e supporto alle imprese. E non da cappa di controllo che frena la crescita.
De Pascale:
In una delle tante interviste doppie fatte con Elena ci hanno chiesto: 'Cosa direste a un investitore internazionale per invitarlo nella nostra regione?'. Ugolini ha detto che qui non si può investire per l'alto livello di burocrazia. La verità è che l’Emilia Romagna è la prima regione italiana per capacità di attrarre investimenti, e la fonte è il Financial Times, e che la città metropolitana di Bologna è la prima in Italia per attrazione. La verità è che abbiamo alcuni settori che vivono una crisi non legata a loro business, ma a una transizione. Mi hanno sempre accusato di essere timido su questa spinta, invece penso che dobbiamo essere ambiziosi dimostrando al mondo che le emissioni si possono ridurre radicalmente, e questo va accompagnato con investimenti pubblici. Serve una discussione meno ideologica dell’Europa su alcune filiere come quella del packaging in cui abbiamo esccelenze incredibili pronte a salti ulteriori.
Su questo tema la candidata ha deciso di spendere il secondo e ultimo minuto di bonus.
Ho fatto verifica: ci sono 153mila appartamenti usati per affitti brevi e 10mila sfitti. Dobbiamo incentivare gli affitti a lungo termine dando garanzie ai proprietari e questo si può fare subito. Poi serve utilizzare i fondi in arrivo dal governo per quello che sarà un vero piano casa che da decenni manca alla nostra nazione. E, all’interno di questo, si potranno anche realizzare edifici utili per giovani e per gli studenti universitari. Serve una visione complessiva utilizzando leve che permettono di crescere e aiutare.
La domanda viene posta dalla studentessa universitaria del corso di laurea Magistrale Incom, Gaia Tonelli.
Ugolini:
Dobbiamo fare in modo che, dal punto di vista sanitario, chi si trasferisce qui a studiare, ed è un bene grande, venga accolto anche da questo punto di vista. Per quanto riguarda il tema delle case e degli studentati, e della possibilità di avere affitti, io farò un piano casa che metterà a disposizione sia case convenzionate per giovani - o in affitto o in acquisto - con mutui lunghi e garanzie fatte a livello regionale. Ma prevederà anche la possibilità di sfruttare immobili demaniali anche con legge nazionale in via di approvazione, per poter attirare investimenti privati e per poter aumentare disponibilità di case in affitto per studenti: giovani che vogliono costruire una famiglia o di chi si ferma qui a lavoro. Affitto a lungo termine e tema casa sono importanti, perché senza queste possibilità perderemmo il patrimonio importante degli studenti da fuori regione o da fuori Italia. Questo sarà un impegno prioritario.
De Pascale:
Il tema della casa è un tema forte e sentito e riguarda tante categorie di persone, in maniera molto violenta gli studenti su quasi tutto il territorio regionale. Bologna ha una tensione abitativa immensamente più alta di altri. Sappiamo però che se un problema deflagra a Bologna dopo qualche anno arriva in tutta l’Emilia Romagna. Serve visione, ma servono anche risorse e capacità di spesa della Regione. Ho lavorato con il ministro Bernini, sul tema degli studentati che hanno rette calmierate: abbiamo bisogno di un grande salto in avanti. Serve un investimento molto importante, occorre regolamentare gli affitti turistici. Lo dobbiamo fare perché se gli affitti turistici trasformano i nostri centri, servono risposte abitative per nostri studenti. Per esempio, il 100% copertura delle borse di studio. Bisogna sburocratizzare.
Ugolini:
Per quanto riguarda il fine vita, io sono convinta che con un atto amministrativo sia difficile entrare in un momento così cruciale e delicato delle persone. Se ci sarà legge sul fine vita, beh, deve essere a livello nazionale. A livello regionale, invece, serve garantire a tutti le cure palliative, cercando di accompagnare la vita fino alla fine, assicurando dignità. Questo è primo compito che di chi è al servizio dei cittadini. Per quanto riguarda l’ultima disposizione amministrativa del direttore generale della sanità regionale sulla pillola abortiva, mi sono stupito sia stata emanata a due settimane dalle elezioni. Ho letto con attenzione la normativa, si può fare anche in solitudine, con un rapporto di telemedicina. Penso che la legge 194 debba essere difesa in tutte le sue parti e penso che a livello regionale si debba garantire questo diritto alla donna.
De Pascale:
Senza polemica, ma anche questa sera Ugolini mi ci ha risposto su cosa farà né su uno né sull’altro ambito. Ed è sbagliato, perché i cittadini hanno diritto di sapere come la pensano i candidati prima delle elezioni. Io difendo queste scelte fatte dalla Regione, il fine vita è tema delicatissimo e chi lo banalizza o lo brandisce come una clava fa grave errore. C’è stata sentenza della Corte Costituzionale secondo cui è necessario intervenire, ed è assurdo che il governo non faccia una legge ma impugni un atto di una Regione per i cittadini che, in assenza di una legge, sono costretti ad andate in tribunale per vedere riconosciuto un diritto sancito dalla Costituzione. Io sono contro l'autonomia differenziata e penso che si debba morire allo stesso modo in tutto il Paese. Sulla legge 194, penso che sia un diritto da tutelare ed è costante il tentativo di rendere questa scelta sempre più difficile. Le donne che vogliono abortire devono avere possibilità di scegliere, quelle che non vogliono devono avere pieno sostegno della Regione.
In Emilia Romagna ci sono quattro aliquote quindi entrambi i candidati pagano 2,7% di addizionale Irpef, ossia la tassa che garantisce circa 10% delle entrate regionale, cioè 1,6 miliardi. Una tassa importante, che ha avuto diverse modifiche ed è ferma oggi al 2015. Alcune Regioni però hanno aliquote un po’ più basse, soprattutto per redditi da 15mila euro in su (Liguria, Veneto, Lombardia e in parte Toscana). Diciamo allora che si può cambiare aliquote, è possibile sia ridurre sia alzarle: ma, per come tutte le tasse, questo ha un costo. E visto quanto gettito garantisce questa entrata, non è facile farlo.
De Pascale:
Il mio reddito lordo è di 153.000 euro e la tassazione è inadeguata perché penso dovrebbe essere più elevata per questa fascia. Nel caso della Regione però le regole sono frutto di grande scelta politica, che rivendico, compiuta da Giovanni Bissoni straordinario amministratore di questa terra che ha deciso di costituire il più alto fondo di non autosufficienza in Italia. È la comunità che deve prendersi cura delle fragilità delle persone e questa è una scelta di grande sensibilità e in quel segno bisogna continuare a lavorare. A ogni tornata elettorale tutti promettono la riduzione delle tasse, anche Ugolini l’ha fatto e il governo in questo resta imbattibile. Noi non promettiamo riduzioni di tasse, riteniamo che il fondo per non autosufficienza non sia adeguato e quindi non facciamo promesse che non possiamo maniere. Serve combattere una battaglia per far sì che risorse vadano nella direzione dei più fragili.
Ugolini:
Il mio reddito lordo è di 65.000 euro l’anno. Penso di pagare una tassazione giusta per quello che guadagno e, per quanto riguarda le tasse della nostra Regione, sollecitata da de Pascale, dico che il mio impegno è togliere l’Irap come tassa per gli enti del terzo settore, visto che è possibile per legge. E' un impegno che mi prendo davanti a tutti: chi aiuta deve essere aiutato. Molti enti vanno in rosso proprio per quella tassa. In Emilia-Romagna esiste una straordinaria e capillare presenza di enti del terzo settore: dobbiamo aiutarli ad aiutare. Anche sulle altre tasse su cui potremo agire penso si possano fare modifiche, tenendo conto del numero dei figli e anche della presenza di fragilità all’interno delle famiglie. Non possiamo trattare tutti allo stesso modo, perché alcune persone hanno più bisogno di altre.
La domanda viene posta da Emma, giovane studentessa delle scuole medie Guido Reni.
De Pascale:
Non c’è solo un tema di qualità degli spazi scolastici, ma soprattutto di sicurezza con tanti immobili che necessitano interventi sulla sismica e di edilizia scolastica. Il secondo elemento importante è quello dei trasporti: oggi in Italia abbiamo problema serissimo. I finanziamenti nazionali sul trasporto pubblico non sono stati adeguati. E cito un altro esempio, un’azione su cui da sindaco ho lavorato molto e che vorrei portare dentro laRegione: l’appoggio scolastico. Il sistema dei Comuni di questa regione vanta presenza di educatori che consentono a ragazzi con disabilità o disturbi del comportamento di vivere un'esperienza piena e di autonomia a scuola. Io da sindaco ho portato cifra da 3,5 milioni a 7. Abbiamo bisogno che la Regione faccia un salto di investimento molto importante.
Ugolini:
Noi metteremo al primo posto voi bambini, giovani, ragazzi perché siete il nostro futuro. Chiedete giustamente azioni concrete e la prima azione deve essere costruire e ristrutturare le nostre scuole perché devono essere luoghi belli. Lo spazio è il terzo educatore e noi dobbiamo avere le scuole più belle di quelle che possono essere le nostre case. Il secondo impegno invece riguarda la proposta formativa: ora sono arrivati i fondi Pnrr, ma quando finiranno bisognerà dare fondi alle scuole per migliorare l'offerta e ripensare tempi e modalità di apprendimento. Sul tema della disabilità, io continuerò sulla strada che finanzia gli educatori, ma inizierò una stagione nuova che prevederà gli insegnanti di sostegno anche su bambini e ragazzi che frequentano le scuole paritarie. Oggi in queste, alle medie e superiori, non c’è insegnante di sostegno: è una disparità di trattamento che va superata.
De Pascale:
Per realizzare una grande infrastruttura occorrono risorse, sennò ci prendiamo in giro, e serve una filiera istituzionale che sia capace di farli cadere a terra. Io ho esperienza con l'investimento sul porto di Ravenna, finanziato dallo Stato e sbloccato da diversi enti. Sul Passante è legittimo avere altre opinioni, ma siamo davanti a un bivio: fare quest’opera o perdere un’occasione storica. Non ci sono alternative, è un’opera che servirà a tutto il Paese non solo alla regione. Su altre opere serve chiarezza da parte dello Stato: solo così gli enti attuatori possono fare cadere a terra le opere con le compensazioni. Il sistema aeroportuale regionale è una linea giusta: il traffico su Bologna va dimensionato e serve un sistema integrato che può dare una sostenibilità molto più armonica per il territorio.
Ugolini:
Partiamo dagli aeroporti: io mi chiedo perché in questi anni non sono stati convocati attorno a un tavolo i quattro aeroporti, Enac e i titolari delle infrastrutture. L'obiettivo doveva essere sviluppare sinergia all’interno della regione. C’è una potenzialità che può nascere dalle vocazioni dei diversi aeroporti. E questo sarà proprio quello che farò.
Sulle infrastrutture, c’è il problema della manutenzione ordinaria delle strade e poi quello delle promesse mai mantenute. Occorre un piano sistemico che abbia una visione, che metta in fila le priorità. Su certe zone strategiche - come Polo della Ceramica o il Bionedicale - o sul progetto della Cispadana, la Regione è bloccata. Sul Passante di mezzo sarebbe stato meglio non farlo perché questa è soluzione tampone: occorrerà ragionare più in grande e pensare come attrarre investimenti privati su queste grandi opere. Non c’è la caveremo con pochi spiccioli, ma pensiamo a investimenti.
Sul tema che il Carlino ha sempre seguito con la massima attenzione, interviene la giornalista Cristina Degliesposti: "Entrambi i candidati sono d’accordo che delocalizzare sia ultima spiaggia. Purtroppo però c’è un gruppo di lavoro che si occupa di questo che riferisce numeri diversi: solo per settore frane, l'alluvione 2023 ha portato a individuare 400 immobili di vario tipo (case a capannoni e fienili) che sono assolutamente a de localizzare. Ma quelle che stanno dentro perimetro di 20 metri da area di una frana sono 3.500. Calcolando che questa è una regione dove rischio idraulico è al 45% e il rischio geologico è al 14%, c’è chi si chiede dove andare a ricostruire. In tanti territori non è nemmeno possibile individuare un'altra area. Diversa sarà la partita sugli strumenti urbanistici che la Regione potrà mettere in campo. Sui rimborsi, poi, girano numeri come 1.800 euro a metro quadro per chi deve spostare le proprie abitazioni. È chiaro che in alcune zone questi valori non consentono di cercare un’alternativa".
Sul tema dei rimborsi per l'alluvione entrambi i candidati hanno speso un minuto a testa dei due che hanno a disposizione come bonus.
De Pascale:
Perché bisogna continuare a dire cose non vere in una materia così difficile e complessa? Non è vero e il Resto del Carlino l’ha scritto più e più volte. I beni mobili sono già stati rimborsati in diverse emergenze. Chiaro che se la casa crolla diventa problema relativo, ma se la casa si allaga non indennizzare mobili sarebbe sbagliato. Posto che le procedure le fa il commissario, Elena ha detto che se verrà eletta governatrice semplificherà le procedure. Beh, sarebbe bello se questa sera su questo palco tutti e due ci prendessimo la responsabilità di chiedere di essere nominati, se eletti, commissario per la ricostruzione.
Ugolini:
Io ho stima infinita del generale Figliuolo. Non sono però d’accordo con de Pascale quando si arroga capacità di gestire situazioni così complesse: perché per farlo e far sì che la Regione non arrivi in ginocchio servono persone competenti che sappiano fare questo.
De Pascale
Ripeto: dobbiamo dividere argomenti e ognuno va affrontato separatamente. La procedura dei rimborsi è stata gestita oggettivamente molto male, non ammetterlo sarebbe un grande errore e non permetterebbe di migliorarla. A un anno e mezzo dai primi eventi siamo a percentuali di indennizzo intorno all’1,5%. È stato un errore non affidare queste procedure al territorio come fatto durante terremoto del 2012. Perché non è stato usato lo steso metodo? La struttura del generale Figliuolo come coordinamento interforze di scenari di guerra è eccezionale, ma noi gli abbiamo affidato indennizzo di cucine e frigoriferi, un errore oggettivi. I soldi per gli indennizzi ci sono, ma si dice che non si possono spendere: abbiamo chiesto di aumentare i 6mila euro per i mobili e chi hanno detto che non si può alzare. Forse una parte significativa di questi soldi non si vuole spenderli, ma riprenderli poi indietro, come successo con cassa integrazione. Spero di essere smentito.
Ugolini
La piattaforma su cui si chiedono i rimborsi si chiama Piattaforma Sfinge ed è la stessa usata per i rimborsi del terremoto. Occorre semplificare le procedure, ma i fondi ci sono ed è la prima volta che fondi vengono dati in un’emergenza come alluvione anche su beni mobili. Perché di solito rimborsi e ristori vengono dati solo su beni immobili e danni alle case. Come governatrice della nostra Regione mi impegno a semplificare le procedure, e non solo in questo caso, ma in tutti i casi in cui nostri cittadini devono avere a che fare con la amministrazione. Il tema della burocrazia è un tema diffuso che avvelena le famiglie emiliano romagnole.
De Pascale:
Ripeto: dobbiamo dividere argomenti e ognuno va affrontato separatamente. La procedura dei rimborsi è stata gestita oggettivamente molto male, non ammetterlo sarebbe un grande errore e non permetterebbe di migliorarla. A un anno e mezzo dai primi eventi siamo a percentuali di indennizzo intorno all’1,5%. È stato un errore non affidare queste procedure al territorio come fatto durante terremoto del 2012. Perché non è stato usato lo steso metodo? La struttura del generale Figliuolo come coordinamento interforze di scenari di guerra è eccezionale, ma noi gli abbiamo affidato da gestire anche l'indennizzo di cucine e frigoriferi, un errore oggettivo. I soldi per gli indennizzi ci sono, ma si dice che non si possono spendere: abbiamo chiesto di aumentare i 6mila euro per i beni mobili ma chi hanno detto che non si può alzare. Forse una parte significativa di questi soldi non si vuole spenderli, ma riprenderli poi indietro, come successo con cassa integrazione. Spero di essere smentito.
Ugolini:
La piattaforma su cui si chiedono i rimborsi si chiama Piattaforma Sfinge ed è la stessa usata per i rimborsi del terremoto. Occorre semplificare le procedure, ma i fondi ci sono ed è la prima volta che vengono erogati anche su beni mobili. Perché di solito rimborsi e ristori vengono dati solo su beni immobili e danni alle case. Come governatrice della nostra regione mi impegno a semplificare le procedure, e non solo in questo caso, ma in tutti i casi, perché nostri cittadini devono avere a che fare con nostra amministrazione. Il tema della burocrazia è un tema diffuso che avvelena le famiglie emiliano romagnole. Le strade per semplificare le procedure e accelerare i ristori ci sono.
La domanda viene posta dopo che gli spettatori hanno ascoltato le voci disperate delle persone coinvolte nell'alluvione in Romagna del 2023.
De Pascale:
Il tema delle delocalizzazioni è stato molto abusato in questa campagna elettorale e nel post alluvione. Deve essere uno degli strumenti per chi gestisce queste tragedie, perché ci sono casi in cui case e capannoni oggettivamente vanno spostati. Il primo punto è capirci. Quello che può fare la Regione è dare vita a una norma urbanistica che consenta questo tipo di interventi e far sì che sia possibile ricollocare le persone in altre aree. Non bisogna essere vaghi, però, sennò commettiamo un disastro, serve essere precisi e puntuali. Parliamo di poche unità immobiliari: non confondiamo la casa a fianco al fiume da enormi aree.
Ugolini:
La delocalizzazione della casa dei cittadini deve esser l’ultima ratio: prima dobbiamo far di tutto per mettere in sicurezza il territorio. Poi bisogna capire se, attraverso deroghe a legge urbanistica, si può costruire in quella zona, magari in una posizione più arretrata rispetto all'argine del fiume. A Traversara tre giorni fa una signora mi ha detto: 'Noi vorremmo spostare la casa perché così riusciremo ad avere possibilità di rimanere nella nostra terra che coltiviamo'. Io penso si debba andare in questa direzione cercando di capire come la Regione possa creare un fondo aggiungendo risorse rispetto a quelle messe dal governo.
Inizia con questa domanda il dibattito tra i due contendenti. Di seguito, le risposte dell'uno e dell'altra.
De Pascale:
È chiaro che ci sono due dimensioni diverse, una riguarda il posizionamento politico, che mi vede in netta contrapposizione con il governo Meloni. Io negli ultimi otto anni ho fatto il sindaco e rappresentato le province: in questo Paese c’è grandissimo turnover di governo quindi chi amministra il territorio è già chiamato a dialogare e discutere. Ognuno di noi è anche ciò che è stato. Devo dire, con grande franchezza, che in questa campagna elettorale non ci sono stati attacchi o frasi che mi hanno colpito particolarmente: credo che da parte mia e di Elena ci sia stato rispetto di fondo. Non va messa in discussione la capacità di dialogare con tutti i mondi e le realtà economiche.
Ugolini:
Io sono scesa in campo l’8 luglio con l’idea di cambiare il governo della nostra Regione per mettere al centro le persone rompendo una catena che dura da 54 anni. E l’ho fatto non “contro”, ma "per" le persone, i bambini, i giovani, chi educa, chi cura, chi fa impresa e chi coltiva i nostri territori: c’è spazio per tutti e sarò governatore di tutti, come ho sempre fatto, rispettando le diversità e cercando di ascoltare. Serve una visione da costruire assieme alla gente: questo è quello che ho visto durante la campagna elettorale. Ho fatto più di 70.000 chilometri e in questo viaggio, ho soprattutto ascoltato. C’è bisogno di speranza e voglio regalarla a tutti. Cosa mi da fastidio? Essere etichettata e categorizzata: io penso tutto sia possibile e sia possibile un incontro con tutti.
Dopo l'introduzione di Agnese Pini e Valerio Baroncini, il dibattito entra nel vivo. Sul palco ci sono totem con le parole chiave di questo dibattito, quelle che stanno più a cuore ai cittadini emiliano romagnoli. Vivere, difendere, alluvione, ricostruire, fondi, muoversi, investimenti, vivere, curare, abitare: queste alcuni temi al centro del dibattito.
Dopo il saluto iniziale del capocronista della Cronaca di Bologna del Carlino, Andrea Zanchi, si sono spente le luci sulla platea del teatro Duse. Tanti i lettori e appassionati che hanno atteso all'esterno fino all'ultimo per avere un posto nella sala, gremitissima.
Michele de Pascale ed Elena Ugolini avranno a disposizione due minuti per rispondere a ogni quesito sui vari temi. Non solo: agli aspiranti presidenti è concesso anche un bonus aggiuntivo di due minuti, che potranno scegliere di spendere in un unica soluzione (aumentando quindi di due minuti il tempo di una singola risposta) o in due soluzioni diverse (cioè due bonus da un minuto).
I temi del confronto ‘La tua tERra’ saranno quelli più importanti emersi durante la campagna elettorale dei due candidati: sanità, alluvione, casa, infrastrutture e grandi opere e altro ancora. Un ‘duello’ testa a testa sugli aspetti che più interessano agli emiliani-romagnoli.
Elena Ugolini e Michele de Pascale risponderanno a 11 domande e avranno a disposizione un appello al voto finale. Otto domande saranno poste da Agnese Pini e Valerio Baroncini e tre dai gruppi presenti in sala di cui abbiamo appena parlato.
I sostenitori del candidato Luca Teodori di 'Lealtà, Coerenza, Verità' e alcuni esponenti dei centri sociali hanno contestato le posizioni dei candidati de Pascale e Ugolini. Nel mirino, particolarmente, le posizioni sull'aborto farmacologico espresse dalla preside del liceo Malpighi. I manifestanti hanno srotolato striscioni e letto un lungo proclama al grido di : "Obiettiamo gli obiettori, sul mio corpo decido io".
Un luogo di ritrovo, a San Lazzaro, che conta 1.300 iscritti e che garantisce loro socialità e attività grazie alla presenza di 50 volontari. Tutto questo è il Centro sociale Malpensa, che si trova in via Jussi 33, nella sede di Villa Serena. Protagonisti del centro, in particolare, sono cittadini anziani che possono usufruire di tante iniziative: corsi di ginnastica, balli di gruppo, laboratori di disegno, pittura, creta, di computer, pranzi per i compleanni, per i fragili, gite, viaggi e molto altro.
Sono proprio alcuni dei membri di questa realtà a prendere parte al nostro confronto finale tra gli esponenti in corsa per la Presidenza di viale Aldo Moro. Il centro Malpensa, ora sotto la guida del neo eletto presidente Rosario Paladino e della vicepresidente Nicoletta Puglioli, nel Natale del 2016, ha anche vinto il Concorso dei Presepi organizzato dal Carlino. Sono sei gli ospiti che partecipano al faccia a faccia tra candidati.
Non solo bambini, adolescenti e adulti, ma anche universitari. Tra le file del teatro ci sono, infatti, alcuni studenti dell'Alma Mater, più precisamente sei iscritti al corso di laurea Magistrale Incom (Informazione, Culture e Organizzazione dei Media) del Dipartimento delle Arti di Unibo, affiancati dal professore Riccardo Brizzi. Con sede sotto le Due Torri, questo percorso di studi multidisciplinare offre la possibilità ai futuri dottori di seguire insegnamenti dedicati ai linguaggi e alle industrie dei media e della comunicazione audiovisiva e digitale, intrecciati a una solida base nelle discipline storiche, politiche, sociologiche, economiche, giuridiche e linguistiche. Il tutto integrato a seminari, laboratori con i professionisti dei settori e tirocini in preparazione alla tesi.
Sono undici, tra studenti e studentesse, gli adolescenti che rappresentano le scuole medie Guido Reni di Bologna al dibattito. Seduti in platea, con le insegnanti Linda Antonacci e Alessandra Trippa, otto alunni della classe seconda e tre della classe terza potranno intervenire durante il confronto tra de Pascale e Ugolini, chiedendo direttamente ai due candidati risposte e soluzioni per temi che coinvolgono anche i cittadini più giovani della nostra regione.
Connessi ai banchi di scuola, ma già parte integrante della società: istruzione, trasporti e servizi sono al centro del loro quesito. La scuola dell'istituto comprensivo 16, che si trova in vicolo Bolognetti, da anni partecipa a 'Cronisti in Classe', il campionato di giornalismo del nostro quotidiano: nella scorsa edizione, la ex classe 3D, con le professoresse Antonacci e Lucchi, si è aggiudicata il primo premio, vincendo la competizione.
Al duello partecipano attivamente anche alcuni gruppi presenti nella sala del Duse. Sono studenti delle scuole medie, dell’Università e alcuni rappresentanti del mondo del volontariato e delle associazioni legate agli anziani.
A moderare il faccia a faccia saranno Agnese Pini, direttrice di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!, e Valerio Baroncini, vicedirettore de il Resto del Carlino. Inoltre, alcuni giornalisti della nostra testata interverranno per approfondire le questioni principali e sollecitare il dibattito. Ci sarà poi l'intervento diretto del pubblico.
Michele de Pascale, 39 anni, è sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra appoggiato da civici, riformisti e Movimento 5 Stelle. Elena Ugolini, 65 anni, è rettrice delle Scuole Malpighi di Bologna, guida un progetto civico sostenuto dal centrodestra.
Le operazioni di voto per le elezioni regionali dell’Emilia Romagna iniziano domenica 17 alle 7 e la prima giornata di voto termina alle 23. I seggi in tutta la regione riaprono il giorno seguente, lunedì 18, alle 7 per chiudere definitivamente alle 15. Subito dopo inizia lo spoglio delle schede.