PAOLO ROSATO
Elezioni Emilia Romagna

Bonaccini saluta la Regione Emilia Romagna e incorona De Pascale: “Sarà più bravo di me”

L’ormai ex presidente, commosso, ha firmato le dimissioni dalla Regione: andrà al Parlamento Europeo: “Siamo in buone mani, de Pascale ha grandi qualità sia umane sia amministrative”

Bologna, 12 luglio 2024 – "Mi approccio a quest'esperienza nuova con tanta umiltà, ma anche con la consapevolezza delle esperienze e dei risultati raggiunti che porterò con me a Bruxelles". Un commosso Stefano Bonaccini ha salutato la stampa in un'ultima conferenza stampa celebrata stamattina nel palazzo della giunta in viale Aldo Moro.

Bonaccini ha firmato le dimissioni da presidente di Regione: andrà al Parlamento Europeo
Bonaccini ha firmato le dimissioni da presidente di Regione: andrà al Parlamento Europeo

Giacca scura e camicia bianca, Bonaccini ha ripercorso i risultati raggiunti e 'approvato', incoronato ufficialmente Michele de Pascale, il sindaco di Ravenna che sarà il candidato dem alle Regionali dopo il bollino ufficiale della Direzione Regionale di stasera. "Per me è stata un'esperienza faticosa, ma appagante, e sono orgoglioso di averla vissuta - ha sottolineato Bonaccini -. A tutti quanti un grazie sentito".

“Grazie a tutti, non era facile lavorare con me”

E ancora. "Ho avuto la fortuna di lavorare con una struttura degli uffici regionali straordinaria, i successi non sono dovuti solo alla parte politica, ma anche a una struttura con una qualità importante, chi verrà dopo di me potrà contare su un patrimonio straordinario - ha continuato Bonaccini -. Ringrazio tutti i dipendenti e tutta la struttura della presidenza, non era facile lavorare con me, e tutti gli assessori che c'erano sia nel primo mandato, sia in questo. Molti assessori sono stati più bravi di me nelle loro deleghe, e al secondo mandato con oltre il 70% abbiamo ribaltato il 38% di partecipazione che colpi' il primo turno, Ugolini studi meglio i numeri".

La successione

Poi il passaggio sulla successione e su de Pascale. "Chi verrà dopo di me dovrà pretendere i rimborsi ai privati per l'alluvione - ha rimarcato -. Il rischio è che non arrivi proprio niente soli seimila euro saranno briciole, se davvero sarà così dovranno avere il coraggio di chiedere scusa ai cittadini. Sono però fiducioso che il governo ci ripensi, mi auguro che ci sia una svolta. Non voglio dare consigli a nessuno - ha continuato -. Non ho dubbi che chiunque verrà dopo di me debba proseguire a innovare, investire, migliorare, cambiare, difendere sanità e scuola pubblica. Scuola e sanità private vengono invece promosse da chi si candida a destra. Cercherò di dare una mano, chi arriva ha il diritto di cambiare e migliorare. Vincenzo Colla con le sue parole importanti ha dimostrato grande responsabilità, chi poteva concorrere o ambire al posto di candidato ha messo davanti alle proprie ambizioni il destino della comunità".

Il salto generazionale

Quindi la scelta di un salto generazionale con de Pascale. "Darà l'idea di quanto siamo robusti per poter andare in mare aperto con un salto generazionale evidente. De Pascale ha una lunga esperienza amministrativa, oltre che politica, e questo è un grande aiuto, altrimenti si fa fatica a capire cosa fare. Lo conosco molto bene ha grandi qualità sia umane sia amministrative, speriamo che la proposta che uscirà dalla Direzione Regionale possa essere la base per costruire una coalizione larga. Con De Pascale siamo in buone mani, sarà più bravo di me".

Sulle elezioni

Sulle elezioni da vincere. "Scenario diverso da cinque anni fa - ha concluso Bonaccini -, allora sembrava molto difficile rivincere, stavolta la situazione è migliore. Il Pd metta da parte divisioni e troppa sicurezza, si parte da zero a zero. Sul centrodestra? Non hanno il coraggio di mettere un politico, scelta legittima, ma è curioso che chi si candida a nome loro dice di rivolgersi anche al Pd. Ugolini è persona perbene, tutti devono essere temibili, ma il suo spostamento sul sostegno alla sanità e alla scuola private già dice molto. Il centrodestra tarda ad appoggiarla, il loro attendismo è singolare, non vorrei che alla fine decidessero di non sostenerla".