Bologna, 27 gennaio 2020 – Il nuovo presidente è lo stesso di prima. Stefano Bonaccini ricomincia da dove aveva lasciato: la poltrona di presidente della Regione Emilia Romagna. Così hanno deciso i cittadini alle elezioni.
Modenese, 53 anni, iscritto al Partito Democratico e presidente della Conferenza delle Regioni, ha difeso il feudo dell'Emilia-Romagna dal tentativo di conquista leghista. Lo hanno sostenuto Pd, Emilia Romagna coraggiosa (un rassemblement della sinistra 'governista'), Verdi, Volt, +Europa e una lista civica.
Focus Lo speciale elezioni
Nella sua lunga carriera politica è stato assessore in Comune a Modena, poi segretario nella sua città dei Democratici di Sinistra, prima di guidare il Pd a livello regionale. Allievo della scuola del Partito Comunista Italiano, si è avvicinato a Matteo Renzi, per poi prenderne le distanze sostenendo, alle ultime primarie, l'attuale segretario Nicola Zingaretti.
È stato eletto presidente della Regione la prima volta nel novembre 2014 con una larga maggioranza sullo sfidante di allora, l'attuale sindaco leghista di Ferrara Alan Fabbri, ma con un'affluenza al voto bassissima, circa il 37%.
Nel suo mandato da presidente, si vanta di aver visitato ogni singolo comune dell'Emilia-Romagna e ha cercato di mantenere la campagna elettorale sui temi locali, tenendosi alla larga dai leader nazionali. Ha chiesto una conferma sulla base dei risultati raggiunti su temi come la sanità, il lavoro e l'economia. Il suo slogan era “Un passo avanti”.