ALESSANDRO GALLO
Editoriale
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Virtus, abbiamo un problema

Più che ‘Houston, abbiamo un problema’, il vecchio adagio si trasforma in ‘Virtus, abbiamo un problema’. Per dirla tutta, visto che di pivot e di lunghi si discute ormai da mesi, i problemi sarebbero più d’uno. Ma l’ultimo match al Forum, che ha lasciato la Virtus in fondo alla classifica di Eurolega, in compagnia dell’Alba Berlino, ne ha evidenziato uno (di problemi), forse più grave.

La squadra ha lottato. Ha sbandato all’inizio – e le assenze di Hackett e Pajola non sono alibi di comodo -, ma ha saputo rialzarsi. Le difficoltà di Zizic (attenuante pure per lui che aveva saltato l’ultima gara) non sono una novità. E nemmeno il rendimento al di sotto delle aspettative di Will Clyburn che, della Virtus attuale, dovrebbe essere una stella dichiarata. Will aveva dato segnali confortanti a Belgrado (suo anche l’ultimo tiro), poi è tornato nell’anonimato più totale.

Al Forum i numeri messi insieme lo condannano. Non tanto per i due punti, ma per l’assoluto gioco di sponda. Dopo aver sbagliato un rigore, o quasi, Will s’è quasi chiuso in se stesso. Venticinque minuti di utilizzo: 2/2 ai liberi, 0/3 da due, 2 rimbalzi, un assist, una persa, 2 falli commessi e 3 subiti. Quello che stona è il numero dei tiri. Vero che un giocatore intelligente sa quando fermarsi e quando non è il caso di forzare. Ma tre tiri, in venticinque minuti, sono niente. Per uno che ha sempre fatto del bottino una parte integrante della sua storia cestistica.

Paradossalmente avrebbe fatto meno rumore una percentuale ancora più deficitaria. Magari 1/10, 2/15. Ma il numero di iniziative avrebbero dato l’idea di un giocatore capace di assumersi le sue responsabilità. Al Forum niente di tutto questo. Un compitino, un gioco di sponda che, di solito, viene riservato al decimo o undicesimo giocatore di un gruppo. Non a quello che dovrebbe se non trascinare i compagni – la leadership non si acquista al supermercato – quantomeno illuminarli. Invece la notte di Assago è stata buia. La Virtus, la società, gli stessi tifosi, aspettano delle risposte. E un giocatore, di qualsiasi grado sia, ha un solo modo per rispondere. Il campo. Che vale più di mille parole. Will, se ci sei, batti un colpo. E prenditi almeno qualche tiro in più...