Vorrei richiamare l'attenzione degli assessori competenti su ciò che avviene tutti i giorni in Via Sant'Isaia negli orari dalle 12 alle 15. In questa strada e nelle vicinanze ci sono diverse scuole (Laura Bassi, Malpighi, Guinizzelli, succursale del Minghetti, Liceo Righi...) e negli orari suddetti l'uscita dei bambini e dei ragazzi riempe portici, strada, attraversamenti e bus. Sarebbe opportuno, per evitare disgrazie, che ci fosse un costante e severo controllo della velocità di auto, moto, bus, furgoni che nonostante il divieto di superare i famosi 30 km/h viaggiano come se fosse l'ultimo giorno del mondo.
Anna Merighi
Risponde Beppe Boni
Nonostante il marketing del Comune di Bologna sull'imposizione dei 30 km orari nel 70% della viabilità cittadina, è chiaro che solo una minoranza dei cittadini al volante o in scooter la rispetta. Semplicemente perché è poco praticabile. Il dado è tratto e per l'amministrazione comunale non è politicamente possibile fare marcia indietro. Il calo gli incidenti a lume di naso non è possibile attribuirlo solo ad una circolazione abbassata da 50 a 30 km orari (che forse avrà in parte influito), anche perché i sinistri sono normalmente riconducibili a svariati fattori.
Fatta questa premessa il nodo della circolazione dinanzi ad alcune scuole negli orari di punta è reale. I controlli ci sono ma evidentemente in alcuni punti, dove troppi cittadini scambiano la strada per un circuito di velocità, vanno rinforzati. La presenza della Polizia municipale con relative contravvenzioni è necessaria fino a che la situazione non si normalizza. Nelle zone sensibili e dove il caos è sovrano in certi orari tra scolari che corrono, genitori che aspettano, veicoli in parcheggio sconsiderato, allora sì che i 30 all'ora possono aiutare. Chi transita vicino a scuole e ospedali deve capire che non è come viaggiare sui viali o in tangenziale.