Una medaglia a chi investe nella neve

Bisogna dare atto alla Regione Emilia Romagna del grande impegno che in questi anni ha messo nella tutela degli impianti sciistici del Corno alle Scale sull'Appennino bolognese e nelle altre località come il Monte Cimone in provincia di Modena. Senza il soccorso della Regione le località di montagna avrebbero le gomme a terra. E' successo negli anni scorsi quando la scarsità aveva messo in ginocchio gli operatori turistici e lo sta facendo adesso con la nuova gestione del governatore Michele de Pascale. E' la strada giusta. Enzo Riboldi

Risponde Beppe Boni

La stagione invernale quest'anno è partita nei tempi giusti e cioè verso il 10 dicembre. E' nevicato a sufficienza e il freddo ha consentito di azionare gli impianti per l'innevamento artificiale. La Regione Emilia Romagna ha fatto molto, in tandem con il governo, per assicurare nella scorsa stagione avara di neve e di freddo, un solido meccanismo di aiuti. Chiarito questo non bisogna dimenticare l'impegno messo in campo dai privati che continuano ad investire su un settore con forte rischio d'impresa. Senza di loro il Circo bianco emiliano romagnolo non esisterebbe. Imprenditori come Marco Palmieri, patron di Piquadro, e Flavio Roda, presidente della Federazione sci, investono sul Corno alle Scale mossi da una grande passione e perchè vogliono bene alla montagna. Così come Giuliano Grani e i suoi fratelli investono negli impianti del Monte Cimone e altri nomi ancora sparsi in Appennino. Quindi bene la Regione sul podio del gran premio della neve in molti casi affiancata dai comuni, ma una medaglia di valore va pure a chi mette a disposizione i propri capitali. Avviso alla Regione: i fondi vanno utilizzati per i comprensori strutturati e non dati a pioggia, come successo fino ad oggi, per mini impianti scarsamente frequentati che spesso non riescono ad aprire. Però costano ugualmente alle casse pubbliche. beppe.boni@ilrestodelcarlino.it voce.lettori@ilrestodelcarlino.it