ALESSANDRO CAPORALETTI
Editoriale
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Sisma Marche, prove di rinascita

Arquata del Tronto e Castelluccio di Norcia come simboli di rinascita dell'Appennino ferito dal terremoto, che ha aspettato fin troppo. A otto anni dalla catastrofe nell'Italia centrale l'avvio della ricostruzione nei due borghi a cavallo tra le Marche e l'Umbria sarà un segnale importante. Per Arquata, epicentro della scossa del 24 agosto 2016, nel Piceno, c'è l'ok a un progetto all'avanguardia, che attraverso un innovativo sistema di contrafforti in cemento armato e tiranti in acciaio lunghi anche 60 metri metterà in sicurezza il colle su cui sorgeva il centro storico del paese devastato. Gara d'appalto entro la fine dell'anno, via al maxi cantiere da 71 milioni nel 2025. A Castelluccio di Norcia, invece, si partirà subito dopo la spettacolare fioritura delle lenticchie sulla piana incastonata tra le montagne. Qui saranno realizzati una doppia platea in cemento armato e un tappeto di isolatori sismici in grado di assorbire e neutralizzare le vibrazioni del terreno, così l'altura su cui sorge il borgo sarà al sicuro in caso di ulteriori crisi sismiche. Ricostruire in sicurezza, ricostruire meglio è la strategia adottata dal commissario Guido Castelli. E anche l'Appennino prova a fare scuola dopo tante false (ri)partenze.