Quello che sta succedendo al sistema aeroportuale dell'Emilia-Romagna non è casuale. Quando manca la programmazione prima o poi i problemi vengono a galla. Da settimane il 'Marconi' di Bologna è nel mirino - dei viaggiatori, degli industriali o ora anche dello stesso sindaco Matteo Lepore - per disservizi e caos. La struttura è troppo piccola per sopportare milioni di passeggeri, soprattutto nei mesi estivi. E così le lunghe code ai check-in, la mancanza di posti a sedere nelle sale d'imbarco, le attese infinite per il ritiro dei bagagli e la mancanza di taxi e di parcheggi finiscono non più per apparire un 'problema temporaneo', ma una malattia cronica per lo scalo. Purtroppo, l'aeroporto sconta una mancanza di programmazione. Vero, si sta investendo sulla struttura, ma questo doveva essere fatto negli anni passati, magari sfruttando l'alleggerimento provocato dal 'fermi tutti' della pandemia di Covid. E invece si è andati avanti pensando che i cantieri potessero convivere con l'aumento esponenziale del traffico e dei voli. Tutto sbagliato. I riflettori quindi sono tutti puntati sullo scalo, con gli industriali che ancora una volta puntano il dito contro le debolezze dell'infrastruttura, con il sindaco che chiede di risolvere i disagi più eclatanti il prima possibile e con le altre città della regione, da Forlì a Rimini, che offrono i propri aeroporti per alleggerire la pressione su Bologna. Il punto è che negli anni è mancata anche una regia regionale che armonizzasse le offerte di tratte e quindi di voli tra i diversi scali. Ora ci si ritrova con un caos difficile da gestire. Da almeno vent'anni si parla di creare i finger (i tunnel che permettono l'accesso diretto dall'aerostazione all'aeroplano), di migliorare la consegna dei bagagli, di allargare le zone di attesa. E ancora non si vede la luce. Bologna ha una posizione geografica favorevole da sfruttare e dove un aeroporto ha le possibilità per crescere e di diventare tra i primi d'Italia. Se continua così è difficile che succeda. Bisogna muoversi. Con la Regione in testa a dare indicazioni precise e concrete. Serve una svolta. --
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