Editoriale

Segui i soldi per arrivare alle cosche

Con estremo stupore ho letto dell'inchiesta della Guardia di Finanza e della Direzione distrettuale antimafia che hanno scoperto una rete di riciclaggio di denaro della malavita organizzata attraverso attività commerciali e perfino società sportive. Come può accadere in una città come Bologna che dovrebbe essere immune da infiltrazioni dei clan mafiosi? Allora qui non ci sono solo le baby gang e la criminalità della Bolognina? Brutta storia, pesante delusione.

Anselmo Ferri  

Risponde Beppe Boni

Nessuna, o quasi, delle grandi città del Nord Italia è immune dalle infiltrazioni mafiose sullo sfondo di rapporti perversi tra criminali di professione e imprenditori che fanno affari con i clan dall'esterno. La malavita organizzata ricicla il denaro soprattutto nelle aree dove il benessere è alto e Bologna è una di queste. Del resto in Emilia Romagna in questi anni abbiamo assistito a diverse inchieste sulla malavita organizzata. Ma proprio perché questa regione e Bologna stessa sanno come difendersi nascono indagini come quella dei giorni scorsi che ha consentito di smontare un intero sistema di riciclaggio di denaro sporco con quattordici persone indagate. "Segui i soldi", diceva Giovanni Falcone per spiegare che la pista del denaro è sempre quella più idonea per arrivare a smantellare le cosche e i loro fiancheggiatori che utilizzano aziende pulite per coprire traffici peggiori. Ristorazione, locali di intrattenimento società sportive, c'era di tutto nella ragnatela di Omar Mohamed, nome nordafricano, ma originario di Crotone che lavorava gomito a gomito con i clan calabresi e campani. Non è la prima e non sarà l'ultima indagine di questo tipo. L'importante è che la vigilanza delle forze dell'ordine e della magistratura rimanga alta.

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