Ci risiamo con l'incubo dei graffiti. Anzi forse non si è mai interrotto. Ho letto proprio sul Carlino la situazione di degrado di via Capo di Lucca, che poi è comune a molte zone del centro storico. L’amministrazione comunale dice che può farsi carico di cancellare solo le scritte ingiuriose. I privati devono fare il resto. Ma come può difendersi un privato che se anche ripulisce a proprie spese il muro sulla pubblica via del palazzo in cui abita la sera dopo lo vede di nuovo imbrattato? E non è certo colpa sua.
Michele Chiarini
Risponde Beppe Boni
Il Comune di Bologna cita pilatescamente il codice civile secondo cui i privati devono farsi carico del decoro del proprio bene. Giusto, da un certo punto di vista. Ma solo se il degrado del bene è dovuto all'incuria del proprietario. Se però, come succede da anni a Bologna, ci sono gruppi di sconsiderati certi dell'impunità che devastano i muri con lo spray allora diventa un problema di ordine pubblico. I privati da tempo sono disponibili a mettere mano al portafoglio per ripulire le facciate dei palazzi, ma quando gli imbrattatori agiscono di continuo allora il Comune e le forze dell'ordine devono farsene carico direttamente.
Se si mette a fuoco una zona critica e si fanno controlli continui e massicci probabilmente si riescono anche a pizzicare i fuorilegge dello spray. A seguire denunce, condanne severe e risarcimenti oltre a costringere questi simpaticoni ai "lavori forzati" di ripulitura. Slogan: certezza della pena, colpirne alcuni per educarne cento. Non molto tempo fa a decine di residenti è arrivata una lettera da parte del Comune con la quale si impone di intervenire per la ripulitura dei muri. I cittadini dovrebbero scrivere alle istituzioni e chiedere con altrettanta severità e rapidità di intervenire contro il degrado e gli imbecilli che si credono artisti di strada. Unicuique suum, A ciascuno il suo.